Albanese allontanato da casa, il giudice: «Trattava la moglie come sua proprietà»

Domenica 4 Aprile 2021 di Marco Aldighieri
I Carabinieri hanno svolto le indagini sulle violenze da "codice rosso"

PADOVA - L’inferno tra le mura domestiche per una giovane mamma albanese, residente in un comune della zona termale, è durato dieci anni.

Dal luglio del 2010 all’agosto del 2020, è stata costretta a subire minacce di morte, offese e pestaggi da parte del marito. L’apice di tanto odio, si è registrato la scorsa estate quando il compagno l’ha stuprata. L’uomo di 44 anni, accusato di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale, è stato raggiunto dal provvedimento restrittivo dell’allontanamento dalla casa di famiglia e dal divieto di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla vittima. Una misura ottenuta dal pubblico ministero Sergio Dini, titolare delle indagini. Al Gip ha scritto “...Tratta la moglie come se fosse un capo di bestiame, la considera una sua proprietà di cui poter disporre sessualmente e lavorativamente a proprio piacimento...Tutto indica un substrato culturale improntato a una inaccettabile visione di inferiorità della donna...”. E sempre nell’applicazione del così detto “codice rosso”, è stato arrestato ed è finito dietro alle sbarre un padovano capace di minacciare i genitori e pestare la sorella per un po’ di denaro.


INFERNO DOMESTICO


La giovane è convolata a nozze in Albania nel 2006 all’età di soli 18 anni, dopo avere ottenuto il consenso da parte dei genitori. Credeva nel sogno d’amore con il suo connazionale, più vecchio di lei di 12 anni. Ma quando sono arrivati in Italia, tutto è cambiato. Lui ha iniziato a diventare geloso e violento. Il primo grave episodio si è registrato il 20 luglio del 2010, quando la donna è stata costretta a ricorrere alle cure del pronto soccorso, dopo essere stata picchiata. Nell’occasione aveva denunciato il marito, ma poi ha rimesso la querela. Negli anni a seguire la situazione non è migliorata, anzi: più volte l’ha costretta a lasciare il posto di lavoro e l’ha pestata davanti ai due figli minorenni. Fino al 20 agosto dell’anno scorso, quando la giovane mamma è stata violentata. Questa volta ha di nuovo presentato denuncia ai carabinieri e ha chiesto il divorzio. Lui, davanti agli inquirenti, si è difeso con una missiva dove ha ricostruito il rapporto con la moglie. Una lettera piena di quel substrato culturale citato dal pubblico ministero. Eccone alcuni stralci “...Al momento del matrimonio non era vergine...l’ho portata a lavorare in un bar, poi l’ho tolta dal lavoro e l’ho tenuta 8-9 mesi senza lavorare...e poi mi sono detto provo a mandarla un’altra volta al lavoro...”. 


ALCOLIZZATO PICCHIA LA SORELLA


La violenza domestica è anche quella compiuta da un figlio ai danni degli anziani genitori e della sorella. Un 51enne padovano arrestato dai carabinieri, si trova ora dietro alle sbarre. Fino alla sera del 13 marzo nessuno della sua famiglia lo aveva mai denunciato. Dipendente dall’alcol, in più di una occasione si era presentato a casa di mamma e papà minacciandoli di morte se non gli avessero sganciato i soldi. Ma quella sera è andato oltre: in preda alla rabbia ha di nuovo minacciato i genitori e ha picchiato la sorella. La donna, impaurita, ha chiamato il 112 e la Procura ha ottenuto la misura della custodia cautelare in carcere. 

 

Ultimo aggiornamento: 09:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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