Violenza sessuale a una 27enne in diretta telefonica: maniaco preso

Martedì 11 Giugno 2019 di Gabriele Pipia
Violenza sessuale a una 27enne in diretta telefonica: maniaco preso
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PADOVA - Le salta addosso, la abbraccia e la butta sul letto. Le sbottona i pantaloni, le strappa gli slip e le morde il collo. La vittima scalcia, urla e prova a divincolarsi in ogni modo. Fino a far fuggire il proprio molestatore. Un'amica al telefono con lei, intanto, vive la terribile scena in diretta e sente nitidamente le urla di aiuto. 
L'aggressione è capitata domenica 2 giugno all'interno di una sala evangelica ai danni di una giovane di 27 anni. Un venticinquenne rumeno è stato rintracciato dalla polizia e sottoposto a fermo di indiziato di reato per violenza sessuale: gli agenti erano convinti che potesse fuggire e che potesse prendere di mira qualche altra giovane donna. Ora il rumeno si trova in carcere mentre la sua vittima sta cercando a fatica di superare lo shock. 
 
L'AGGRESSIONE
Succede tutto alle dieci di sera, all'interno di un appartamento adiacente ad una sala evangelica cittadina. La custode della sala si trova all'interno della propria camera e sta parlando al telefono con un'amica utilizzando un auricolare bluetooth. Il suo aggressore probabilmente l'ha già presa di mira. Entra dalla finestra della lavanderia, percorre tutto il corridoio e si presenta davanti al suo mini-appartamento. La porta è aperta e lui capisce di aver gioco facile. Entra dentro, si scaglia sulla ragazza e la butta sul letto. Si mette sopra di lei e prova in tutti i modi a spogliarla. La abbraccia, la accarezza, la morde. 
«Vattene, vattene. Lasciami stare» urla lei, disperata, temendo di essere violentata. Lui insiste, perché non si era subito reso conto che lei fosse al telefono con un'amica. Quando nota quell'auricolare e sente una voce dall'altro capo del telefono, capisce che è meglio svignarsela. In pochi secondi corre fuori e fa perdere le proprie tracce. Intanto l'amica al telefono, sconvolta, chiama il 113. Sul posto piombano due volanti della polizia e gli agenti si dividono. Alcuni ascoltano il racconto in lacrime della ragazza, che giura di non conoscere il suo aggressore, mentre gli altri si mettono subito a caccia. 
Davanti all'edificio i poliziotti trovano una bicicletta: sul cestino c'è un borsello con dentro una carta d'identità: il nome è quello di Florin Hasan. Il documento viene mostrato alla ragazza che scruta la fotografia e non ha dubbi: «È stato lui». I poliziotti hanno nome e cognome dell'aggressore, ma sanno che si tratta di un senza fissa dimora. 
I PRECEDENTI
Gli agenti coordinati dal vicequestore Michela Bochicchio lavorano a stretto contatto con i colleghi della Squadra Mobile, guidati dal vice questore Mauro Carisdeo. Dai controlli emerge che sul giovane rumeno, pregiudicato, gravava già un daspo urbano emesso dal questore il 4 marzo. Il giorno prima due donne lo avevano notato e segnalato al Parco Fornace Morandi mentre era intento a masturbarsi con i pantaloni abbassati vicino ad un parco-giochi per bambini. Per questo motivo era stato denunciato dagli stessi agenti delle Volanti. L'obiettivo è bloccarlo il prima possibile: il soggetto è ritenuto pericoloso e, essendo senza fissa dimora, potrebbe nascondersi ovunque. 
LE RICERCHE
Gli uomini delle Volanti e della Squadra Mobile setacciano diversi quartieri della città, controllano le telecamere di videosorveglianza, acquisiscono informazioni utile. Esattamente una settimana dopo lo trovano: Hasan era nascosto dietro il distributore di benzina IP di via del Plebiscito, sempre a Padova. Si era creato un nascondiglio dove passare la notte all'interno di un'area recintata perché ci sono dei lavori in corso. Il fermo di polizia giudiziaria ha consentito agli uomini della questura di portare il venticinquenne in carcere. Pur non essendoci stato un rapporto vero e proprio, il Codice Penale consente di contestargli comunque la violenza sessuale. La giovane riporta ancora i lividi sul collo. Nella sua mente, intanto, scorrono le immagini di un grande incubo che dovrà provare in ogni modo a dimenticare. 
Gabriele Pipia
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Ultimo aggiornamento: 14:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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