PADOVA - Non verrà annullato il regolamento di polizia locale del Comune di Cittadella (Padova), che prescrive per le agenti biancheria intima, abbigliamento e acconciature 'consone' e 'non bizzarre', attirando ironie e contestazioni.
Ultimo aggiornamento: 5 Settembre, 16:05
© RIPRODUZIONE RISERVATA Il Tar del Veneto ha infatti dichiarato inammissibile il ricorso presentato dall'ex dirigente della polizia locale, Antonio Paolocci, nei confronti dei nuovi vertici del corpo, relativo alle disposizioni sul «dress-code» delle agenti donna. Il documento, adottato a giugno dall'amministrazione comunale, definiva il taglio e la pettinatura delle agenti donna, oltre all'obbligo di biancheria intima «sobria e discreta» e l'uso obbligatorio dei collant anche in estate. Le nuove disposizioni non riguardano solo l'outfit del personale, ma pongono le basi anche per un nuovo bando di concorso per la scelta del nuovo comandante, dal momento che il dirigente attuale scade il prossimo anno. A resistere contro Paolocci il Comune di Cittadella, che si è affidato all'avvocato Antonio Greco e che ha sottolineato l'infondatezza e l'inammissibilità del ricorso, che chiedeva l'annullamento di tutte le disposizioni.