«Il Comune "vende" la Quinta strada». Insorgono gli imprenditori: «1.400 aziende senza risposte ma versano l'Imu»

E Rovoletto, presidente della Gizip, aggiunge iìnella lettera inviata a Giordani: "Ora alienate la via, ma quell'opera venne realizzata proprio con i soldi delle imprese"

Venerdì 13 Gennaio 2023 di Mauro Giacon
La Quinta strada oggi a Padova. Il Comune vorrebbe venderla

PADOVA« - Il Comune sarebbe intenzionato a vendere la Quinta strada, in zona industriale, a un'impresa privata. E per quanto il gruppo degli imprenditori che fa capo alla Gizip prema per evitarlo, i margini sarebbero esauriti. Ma questo per il presidente Roberto Rovoletto è un passo che dimostra il definitivo disinteresse dell'amministrazione per il cuore produttivo della città.

Così ha preso carta e penna ed ha indirizzato a Giordani una durissima requisitoria. E pensare che oltre un anno fa prima con la proposta di un raccordo ferroviario verso la zip con un grande parcheggio da 5.400 posti, e poi con l'apertura di un tavolo di lavoro con l'assessore Ragona, sembrava essere stata aperta una strada di condivisione.

LA MINACCIA SVENTATA
Rovoletto parte da lontano: «Nel 2007 Gizip si oppose alla concessione della Quinta strada alla Società Birra Peroni spa per l'ampliamento dello stabilimento con un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica. Prevedendo che il ricorso sarebbe stato vinto dal Gruppo Imprenditori, come infatti avvenne, il Comune trovò un accordo con Gizip: la vecchia Quinta strada sarebbe stata consegnata a Birra Peroni, che in cambio avrebbe riaperto una nuova Quinta strada, l'attuale, ovvero quella che nuovamente tentate di alienare all'azienda».
E qui Rovoletto marca la differenza. Si trattava, dice, di una Giunta abituata a discutere a livello politico, non a livello di carte bollate. «Una nota della sua dirigente ci fa invece capire che, sulla scorta dell'esperienza del 2007, avete perfezionato i termini giuridici della pratica e che, quindi, qualsiasi ricorso da parte nostra si rivelerebbe inutile».

 

L'ACCUSA
E qui arriva la prima bordata: «Peraltro, il fatto che la nota sia stata stesa e mandata da una dirigente fa capire che lei non intende né dare delle riposte politiche, né riconoscere Gizip come interlocutore, né istituire un assessorato alla zona industriale di Padova che inizi una seria discussione circa il futuro dell'area».

LE MANCANZE
E si arriva al catalogo dei senza. Ovvero dei bisogni rimasti lettera morta. «Niente linea bus 21; anzi, la linea 21 è stata istituita come promessoci dall'assessore Ragona, ma guardandosi bene dal farla arrivare in Zip. Niente soluzione al problema dei parcheggi secondo il progetto presentato da Gizip e mai discusso; anzi, auto e camion sempre in sosta in qualsiasi posto. Niente nomina né di un assessore alla Zip e neppure di un'intesa con un'associazione quale la nostra, possibilità di divenire cerniera fra Comune e imprenditori. Niente unificazione sotto un'unica gestione delle due Zip Nord e Sud; anzi, erbacce, rifiuti e manutenzione inesistente. Niente Idrovia Padova-Venezia-Mare. In compenso però: allo scopo di ingrassare le casse comunali, riscossione dell'Imu da parte degli imprenditori e alienazione di strade a suo tempo realizzate coi soldi degli imprenditori alla voce oneri di urbanizzazione. Alla privatizzazione della Quinta Strada manca però l'assunzione della deliberazione da parte del consiglio comunale, al quale ci appelleremo con fiducia».

Ultimo aggiornamento: 13:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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