Vendemmia, siccità e caldo fanno calare la produzione

Giovedì 25 Agosto 2022 di Nicola Benvenuti
Vendemmia generica

PADOVA - Annata caratterizzata da alte temperature e scarse precipitazioni, qualità delle uve buona, quantità in calo, soprattutto nei vigneti non irrigati. Sono questi i dati salienti del 48.mo focus di Regione e Veneto Agricoltura sulle previsioni vendemmiali in Veneto, nel Nord Est, nelle principali regioni vitivinicole italiane, in Francia e Spagna, dove si sono riscontati gli stessi problemi, forse anche più acuiti, dovuti al gran caldo e alla scarsità di pioggia.
Si parte ufficialmente questa settimana con la raccolta delle uve Pinot e Chardonnay per base spumante, Glera (Prosecco) il 10 settembre, Merlot il 13, Corvina il 16, Garganega il 19, per citarne alcuni. «Il 2022 è un'annata caratterizzata da andamenti climatici anomali e da una siccità mai vista prima, che ha messo a dura prova i viticoltori veneti, impegnati anche a contrastare insidiose fitopatie».

Così l'assessore regionale all'Agricoltura Federico Caner ha introdotto l'incontro organizzato da Regione del Veneto e Veneto Agricoltura: «Si è temuto che la produzione ne risentisse fortemente ma le piogge di agosto, un'oculata gestione dei vigneti e la preparazione dei nostri viticoltori, hanno consentito di mantenere le produzioni su discreti livelli, pur se con qualche riduzione che, secondo le ultimissime stime, potrebbe raggiungere mediamente nella nostra regione il 10% rispetto allo scorso anno, con punte superiori nei vigneti di collina non irrigati. L'andamento meteo delle prossime settimane sarà determinante per una buona riuscita della vendemmia. A confortare è la buona qualità delle uve che dovrebbe consentire al vigneto veneto di mantenere il primato che già occupa a livello nazionale e a rafforzare la considerazione che i nostri vini hanno acquisito presso i consumatori nei mercati internazionali».


FATTORI
Il denominatore comune che ha caratterizzato, praticamente ovunque, l'annata vitivinicola in corso sono state le alte temperature e la scarsità di piogge, fattori che avranno senz'altro una certa incidenza sulla produzione vendemmiale nel Veneto, ma anche nelle altre aree vitivinicole. Andando nello specifico, nel Bellunese si prevede un calo di produzione del 30%, mentre nel Padovano e Rodigino la situazione si presenta molto variabile in funzione della disponibilità di sistemi di irrigazione di soccorso e a seconda che i vigneti si trovino in zona collinare o in pianura. Sui Colli Euganei, rispetto al 2021, la produzione dovrebbe risultare in calo del 20%; nelle zone di pianura, invece, dove lo scorso anno la quantità di uva raccolta aveva subito una riduzione a seguito delle gelate primaverili, si stima un incremento di circa il 10%, soprattutto nei vigneti serviti da irrigazione di soccorso. Rispetto al 2021 nella Marca ci si aspetta una vendemmia in contrazione, con un range che va dal - 10% al - 20%, solo parzialmente compensato dall'entrata in produzione di nuovi vigneti. Il calo è dovuto a minore fertilità delle gemme, siccità, grandine e flavescenza dorata. Soprattutto le alte temperature di questa torrida estate hanno causato nei vigneti del Veneziano un blocco della maturazione del frutto e un calo stimato della produzione compreso tra il 10 e il 20%. Anche nel Vicentino e nel Veronese la vendemmia dovrebbe risultare leggermente inferiore, in modo particolare per le produzioni a bacca rossa collinari che potrebbero risultare in calo anche del 10%. In Friuli-Venezia Giulia si stima, in via prudenziale, una riduzione del 10% con punte fino al 15/20% dove non è stato possibile irrigare.

 

Ultimo aggiornamento: 18:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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