Irregolare cade lavorando in nero: chiede 500 euro per il silenzio

Giovedì 20 Settembre 2018 di Barbara Turetta
Una pattuglia dei carabinieri
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VEGGIANO - Un infortunio sul lavoro in un’azienda agricola che ha portato alla luce il perdurare da tempo di un rapporto subordinato non regolarizzato, e sottopagato. E’ su una vicenda di lavoro in nero, che pare durasse da diversi anni, fra un nordafricano irregolare in Italia e un imprenditore agricolo di Veggiano, che i carabinieri di Mestrino hanno fatto chiarezza dopo che il datore di lavoro aveva anche cercato di persuadere l’operaio a non ricorrere alle cure mediche, appunto ,per non far emergere le irregolarità.
 
Giunti sul posto i militari dell’Arma hanno trovavano i sanitari del 118 che avevano soccorso un marocchino, A.A., 35anni, irregolare, che aveva riportato delle lesioni in seguito ad una caduta da una scala metallica. In un primo momento il titolare dell’azienda, B.S., 69 anni del posto, aveva anche finto di non conoscere lo straniero, mentre l’operaio aveva subito detto di lavorare lì da circa 8 anni percependo un salario pari a 5 euro l’ora. Dopo la caduta dalla scala sulla quale lo straniero aveva lavorato tutto il pomeriggio, assieme al sessantanovenne, per costruire una tettoia, l’imprenditore aveva cercato di convincerlo a non chiamare l’ambulanza perché l’eventuale intervento dei carabinieri avrebbe fatto emergere anche la sua presenza irregolare in Italia. Anche l’infortunato aveva prospettato al datore di lavoro la possibilità di riferire una versione diversa rispetto a quanto era realmente accaduto, in cambio però di 500 euro. Tentativi che non sono riusciti. Di fronte ai carabinieri e all’evidente alterazione della scena, il titolare ha quindi ammesso quanto realmente accaduto. I carabinieri lo hanno denunciato in stato di libertà per aver impiegato alle sue dipendenze uno straniero irregolare senza permesso di soggiorno. Anche il nordafricano è stato a sua volta denunciato per ingresso illegale nel territorio italiano. Dalle verifiche fatte sembra che l’uomo sia in Italia da almeno 8 anni, senza dimora, ma sempre presente in zona. Dei fatti sono stati informati lo Spisal di Padova per la verifica di eventuali carenze per quanto riguarda la sicurezza sul luogo di lavoro e l’Ispettorato Provinciale del Lavoro, per l’irregolarità del rapporto. In questo caso una vicenda che si limita ad un singolo caso di sfruttamento del lavoro, ma solo una settimana fa la scoperta a Solesino del reclutamento di manodopera straniera per farla lavorare nei campi undici ore al giorno per 4-5 euro l’ora. Manodopera che arrivava dalla Romania e dall’Albania, costretti a lavorare nei campi o nei cantieri edili di Veneto e Toscana. E nel giro di caporalato scoperto dai carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Firenze, era coinvolto anche un sessantatreenne romeno che gestiva i lavoratori stagionali da destinare alle campagne della Bassa padovana e del Veronese.
Barbara Turetta
Ultimo aggiornamento: 08:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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