Il nubifragio non ferma l'assalto dei fan di Vasco Rossi all'Euganeo

Venerdì 8 Giugno 2018 di Nicola Munaro
Il nubifragio non ferma l'assalto dei fan di Vasco Rossi all'Euganeo
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PADOVA - Le luci dell'Euganeo si sono accese intorno alla con le prime persone che iniziavano a uscire mentre Vasco Rossi cantava le ultime note di Albachiara. E nella prime ore della notte le corsie chiuse al traffico dalla polizia municipale per far defluire in ordine i 43.500 spettatori della seconda delle due date padovane del Non Sto Live di Vasco Rossi erano di nuovo accessibili. L'inizio e la fine dell'uscita dei fans dal concerto del rocker di Zocca, che servono a certificare la piena realizzazione del piano traffico studiato da Zed, dal Comune di Padova e dalle forze dell'ordine. Come nella serata precedente, prima data padovana.

IL PIANO
«Alle due e mezza il deflusso era terminato, alle tre abbiamo tolto il personale dalle posizioni aveva già spiegato ieri mattina Lorenzo Fontolan, comandante della polizia municipale di Padova Quello di mercoledì notte è stato un deflusso molto regolare dovuto al fatto che i vari parcheggi erano dislocati distanti dallo stadio. L'ultimo a liberarsi è stato quello del pala Geox, ma la cosa era prevedibile: era anche il parcheggio che risultava più lontano a piedi».
Un esame superato a pieni voti quindi, con una viabilità rodata nel tempo e applicata per la prima volta nella lunga estate del 2013 quando Zed era riuscita a portare sul prato dell'Euganeo calibri importanti della musica mondiale e italiana come Roger Waters, Bruce Springsteen e Jovanotti per poi venire riproposto nel 2015 coi due concerti di  Vasco. Piano che ha retto anche ieri, quando su Padova si è abbattuto un fortunale che ha obbligato gli organizzatori a chiudere i parcheggi in area verde, tra cui anche la maxi area da 120 mila metri quadrati e 4.800 posti, per evitare che le macchine venissero bloccate. Via quindi, ieri, al parcheggio più o meno selvaggio nelle viette di Montà, evitando così di allontanarsi tanto dallo stadio e dando vita ad un pellegrinaggio laico a quello che per due giorni è stato il tempio del rock del Nordest.

IL TAM TAM MEDIATICO
Ma tutto sommato il piano ha retto, grazie anche al tam tam mediatico degli organizzatori, decisi nel tamburellare gli spettatori invitandoli ad arrivare entro le 17.30. Oltre che ad usare le navette speciali. E proprio quelle sono state uno dei grimaldelli principe per la riuscita di un afflusso e di un deflusso tranquillo. «Le navette erano quaranta - ha continuato il comandante Fontolan Mercoledì hanno lavorato a spron battuto, con tempi d'attesa al massimo di cinque minuti. Nel complesso possiamo dirci soddisfatti, sono stati fatti numeri importanti, attorno all'Euganeo sono arrivate qualcosa come seimila macchine e siamo stati in grado di gestire tutto con calma ed efficienza. Abbiamo anche controllato abusivi e chi vendeva biglietti contraffatti con l'aiuto degli uomini della Finanza in borghese, riuscendo a smascherarne qualcuno. In definitiva la macchina ha viaggiato bene».
Ieri sera altre 43.500 persone hanno sfidato il maltempo e la pioggia del pomeriggio per attendere la salita di Vasco sul palco. Che come mercoledì, ha aperto con Cosa succede in città, nel replicare una scaletta che sarà la spina dorsale del tour che arriva dopo il successo storico di Modena Park, il primo luglio 2017.
Ma ieri, per i fans di Vasco, Padova ha riservato una sorpresa in più.

Chi si presentava ai Navigli con in mano il biglietto del concerto, poteva consumare uno spritz gratis: ennesimo segno di un matrimonio tra la città e i grandi eventi che diventa sempre più forte e che lancia Padova nell'olimpo delle capitali italiane dei grandi concerti rock dell'estate.

Ultimo aggiornamento: 9 Giugno, 11:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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