Il virus ritorna a far paura: tra i ricoverati anche un neonato. Allarme variante Delta

Mercoledì 14 Luglio 2021 di Elisa Fais
Neonato positivo al Covid
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PADOVA - Contagi e ricoveri in rialzo, imperversa la variante Delta in Azienda ospedaliera. Nell'ultima settimana sono entrati nei reparti Covid sei nuovi pazienti. Un numero contenuto, ma comunque allarmante, se si considera che la settimana precedente i nuovi ricoveri erano scesi a zero. Tra i nuovi casi c'è anche un neonato di appena un mese, positivo al virus, in via di dimissione perché in buone condizioni di salute.

LA SITUAZIONE
Il quadro è emerso in occasione dell'ultima conferenza stampa organizzata dalla direzione di via Giustiniani sull'andamento della pandemia. «A Padova e provincia da 610 positività riscontrate la scorsa settimana si passa a 655, sono 45 casi in più, un dato significativo - spiega il direttore generale, Giuseppe Dal Ben - per trovare numeri simili bisogna risalire all'ottobre scorso. Dopo un rallentamento iniziale, la curva del contagio ora purtroppo si sta rialzando. L'incidenza del Covid sale da 5 a 11 casi ogni 100mila abitanti. La provincia di Padova si attesta ad un tasso lievemente inferiore, tra 7 e 8 casi ogni 100mila. Non sono numeri che spaventano, l'ospedale è flessibile e pronto a fronteggiare anche un eventuale peggioramento, ma l'allerta è alta e bisogna fare attenzione».
In sette giorni sono stati effettuati 8.858 tamponi di screening, 49 i casi positivi pari allo 0,5% (la settimana tra il 29 e il 6 luglio scorsi ci si fermava allo 0,2%). I campioni sono stati tutti sequenziati e hanno dato esito variante Delta nel 70% dei casi (35). La stessa tendenza si rivela tra i ricoverati: cinque sono Delta, tre sono Alfa e uno è in via di sequenziamento. «Attualmente abbiamo nove ricoverati positivi in ospedale specifica Dal Ben - uno in Terapia intensiva, otto in area medica. Passiamo da quattro pazienti registrati la scorsa settimana, a nove. Fortunatamente il neonato ricoverato sta bene e sarà dimesso, inoltre è in via di miglioramento anche la paziente degente in rianimazione già da diverse settimane».
La vaccinazione rimane fondamentale per prevenire gli effetti più gravi del virus. Dei nove ricoverati, quattro non sono stati vaccinati. Come la 32enne originaria del Bangladesh, residente all'Arcella, non immunizzata e sottoposta a cure intensive.

Altri tre hanno ricevuto il vaccino cinese Sinovac (l'efficacia è stimata al 51%) utilizzato nel programma Covax, che ha l'obiettivo di estendere la vaccinazione ai Paesi a basso reddito, altrimenti esclusi da ogni profilassi. Gli ultimi due degenti sono anziani, debilitati, vaccinati con Pfizer.

IL PRONTO SOCCORSO
Aumentano anche gli accessi al Pronto soccorso. «Su 2.535 accessi al Pronto soccorso, 179 sono legati a sintomi riconducibili Covid. Di questi, 148 sono pediatrici e solo 31 relativi a pazienti adulti. Il rapporto è cinque a uno per i bambini. Nonostante questo, a seguito degli accertamenti, solo un piccolo paziente su 148 sospetti è effettivamente risultato positivo. Dei 31 adulti che si sono presentati al reparto di prima emergenza nel corso dell'ultima settimana, dodici sono risultati positivi e cinque sono stati ricoverati». Sul totale dei 2.535 accessi, il 53% è codice bianco, il 16% è verde, l'11% è giallo, il 14% è arancione e il 4,8% è rosso. Le missioni del Suem 118 sono 1.533 in sette giorni, 47 legate al Covid. «C'è stato un picco il 10 luglio aggiunge Dal Ben con 18 interventi per sintomatologia Covid sospetta su 225». L'invito, come sempre, punta alla prevenzione e al monitoraggio della diffusione delle varianti. «Abbiamo ancora tanti posti liberi per le prime dosi, prenotatevi è l'appello di Dal Ben -. Il vaccino è importante e sta dando effetti positivi nei confronti di tutte le varianti. Certo, l'efficacia non è del 100%, ma comunque è ottima. Altro tema è il contact tracing e la necessità di sottoporsi allo screening, noi offriamo il tampone gratuito a tutti coloro che arrivano ai nostri servizi. L'obiettivo è avere un'idea dell'andamento del virus nella nostra comunità. Vaccinazione e screening rappresentano due misure molto importanti in questo momento».
Intanto procedono le cure con le terapia monoclonali nel reparto di Malattie infettive per 128 persone. «I positivi devono arrivare nelle prime fasi della malattia per poter essere sottoposti a terapia monoclonale», conclude il dg.
Elisa Fais
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Ultimo aggiornamento: 17:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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