Van Gogh e suggestione dei cieli dipinti, Goldin a Padova

Sabato 2 Febbraio 2019
Van Gogh e suggestione dei cieli dipinti, Goldin a Padova

PADOVA Prima Van Gogh e poi la suggestione dei cieli dipinti. Sono i due temi del grandioso progetto « Padova. La meraviglia del colore» che l'Assessorato alla Cultura del Comune di Padova e Linea d'ombra hanno messo a punto, sottoscrivendo un rapporto di collaborazione destinato a svilupparsi tra il 2020 e il 2022. Lo hanno annunciato il sindaco della città, Sergio Giordani e l'assessore alla cultura Andrea Colasio, con Marco Goldin ideatore e curatore del progetto che organizzerà con la sua Linea d'ombra.

Il primo appuntamento di "Padova, la meraviglia del colore", al centro Altinate San Gaetano, sarà dal 10 ottobre del 2020 all'11 aprile del 2021, con protagonista Vincent van Gogh, grazie alla grande mostra «Van Gogh. I colori della vita». Il 'sodalizio' tra Goldin e Van Gogh è di quelli ben consolidati. Libri, spettacoli, film e soprattutto una serie di esposizioni che hanno a Treviso, Brescia, Genova, Vicenza affascinato un pubblico vastissimo, più di 2 milioni e mezzo di persone. Quella che ospiterà Padova sarà una rassegna colma di capolavori: riunirà infatti un centinaio di opere dell pittore olandese, tra dipinti e disegni, con prestiti di assoluta eccezione da molti musei europei e americani e in modo particolare dal Van Gogh Museum di Amsterdam e dal Kröller-Müller Museum di Otterlo, vale a dire i due templi del culto di Van Gogh nel mondo. Questa e la successiva sono mostre appositamente pensate per rappresentare il traguardo dei 25 anni di attività di Linea d'ombra. (

Sempre al Centro Altinate San Gaetano, dal 30 ottobre 2021 al primo maggio 2022, i riflettori saranno puntati su «Storia dei cieli da Canaletto a Monet. L'incanto dell'azzurro e altri colori dai vedutisti agli impressionisti», un'ampia rassegna storica, di carattere tematico, che ben rappresenta uno dei filoni entro i quali si è sviluppata l'attività di Linea d'ombra soprattutto nell'ultimo decennio.

Ma soprattutto una mostra che, dato il suo argomento, non può che farsi a Padova e per la città di Padova espressamente pensata. Infatti due giganti, Giotto con la Cappella degli Scrovegni e Galileo con i suoi studi e con l'utilizzo del cannocchiale, fanno da sfondo, segnandone idealmente l'incipit, a questo magnifico viaggio nella profondità dei cieli. Dipinti, e vissuti, con sensibilità diversissime da molti grandi artisti. La mostra si soffermerà sugli ultimi tre secoli, a partire dal racconto documentario del Vedutismo veneziano, ma con l'anticipazione, nel prologo, dettata dal più grande pittore di cieli del XVII secolo, l'olandese Jacob van Ruisdael. È il momento in cui il cielo e la natura si consegnano finalmente alla verità del vedere. Poi saranno i capolavori tra gli altri di Canaletto, Bellotto e Guardi accanto a quelli di Turner, Friedrich e Constable. Quindi Corot, l'ingresso in scena della fotografia con Le Gray, i nuovissimi cieli impressionisti e soprattutto quelli del più grande tra tutti, Claude Monet, che sarà presente con 15 dipinti. L'epilogo si insinua nel pieno Novecento, come nel prologo con un'unica presenza. Quando il cielo, con Nicolas de Staël, non è più quanto sovrasta ma quello che è dentro ciascuno. Lui il più straziato pittore di cieli della storia pittorica del Novecento.

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