Valsanzibio, un paradiso tra 12 ettari di verde e uno dei labirinti più antichi del mondo

Domenica 12 Marzo 2023 di Nicoletta Cozza
Valsanzibio, un paradiso tra 12 ettari di verde e uno dei labirinti più antichi del mondo

Dodici ettari di paradiso. Con innumerevoli meraviglie realizzate dalla natura nel corso di quasi quattro secoli, che fanno da cornice a un labirinto allegorico tra i più antichi al mondo, immerso in un contesto di grande suggestione, caratterizzato da rarità botaniche, fontane, peschiere, sculture e giochi d'acqua.

Pura bellezza, quindi, in un'oasi unica, che però per mantenere inalterato nel tempo il suo fascino richiede onerose manutenzioni continue. E per focalizzare le necessità indispensabili per garantire la fruizione ai visitatori che arrivano da ogni continente, è stato predisposto un piano di interventi: il progetto, voluto da Armando Pizzoni Ardemani, proprietario della tenuta che appartiene alla sua famiglia dal 1929, ha partecipato a un bando Pnrr dedicato ai parchi storici e ha ottenuto il miglior punteggio in Italia, aggiudicandosi un finanziamento di quasi 2 milioni di euro.


OASI DI PACE
Al Giardino Monumentale di Valsanzibio (per informazioni www.valsanzibiogiardino.com), un museo all'aria aperta alle porte di Padova, che fa parte del Parco Regionale dei Colli Euganei stanno per iniziare i lavori di "maquillage" finalizzati a valorizzarlo; si protrarranno per circa 2 anni e riguarderanno la parte botanica e artistica, e la riqualificazione del viale dei cipressi retrostante a Villa Barbarigo. Verranno utilizzate le più moderne tecnologie, tra cui i droni, per raggiungere pure gli angoli finora inaccessibili. Sarà l'occasione per apportare alcune migliorie ed elevare gli standard culturali e turistici del sito riaperto il 25 febbraio, dopo la pausa invernale. Durante i cantieri, comunque, resterà sempre aperto e i disagi per gli ospiti saranno minimi, poiché verrà limitato l'accesso alle aree interessate per alcune ore e in certi casi si potrà assistere ai lavori che renderanno ancora più suggestivo questo luogo magico.


IL CANTIERE
Il parco, realizzato nella seconda metà del 600 dalla famiglia veneziana Barbarigo su progetto di Luigi Bernini, fratello di GianLorenzo, e ispirato da San Gregorio Barbarigo, vanta 60 sculture in pietra d'Istria, fontane, numerose piante ultrasecolari e a breve verranno messi a dimora altri 100 nuovi alberi. Inoltre, saranno rifatti alcuni sentieri utilizzando materiali dei Colli, in maniera da proteggere gli apparati radicali degli alberi più datati, messi sotto stress dal calpestio dei visitatori.


Poi verranno effettuati interventi per garantire l'irrigazione anche nelle estati più torride, con il ripristino di fonti originali e grazie a bacini di raccolta di acqua pluviale che sarà poi rilasciata lentamente nei momenti di siccità. E ancora trattamenti e concimazioni si effettueranno in modo mirato coni droni che permetteranno di portare i prodotti anche sugli esemplari più alti, tra cui due sequoie che superano i 40 metri.
Quello di Valsanzibio, considerato uno dei giardini meglio conservati al mondo, negli ultimi 100 anni è stato oggetto di altri importanti interventi di restauro e negli anni '90 Fabio Pizzoni Ardemani, papà dell'attuale proprietario, fece un investimento di oltre tre miliardi di lire per introdurre un sistema idraulico che permettesse il ricircolo del 70% dell'acqua del giardino: in pratica quasi 650 litri al giorno che originariamente andavano perduti, vengono riutilizzati.


GLI OBIETTIVI
Il progetto di rigenerazione di questo luogo incantato è stato voluto da Armando Pizzoni Ardemani, che si definisce "il custode temporale del bene", in collaborazione con lo studio Viridis di Daniele Fecchio e quello di architettura di Alberto Torsello. «Il bando era un'occasione importante - sottolinea il proprietario - riservata proprio a strutture come la nostra che è vincolata dalle Belle Arti, per renderle più fruibili ed evitare che spariscano, perché per i privati è difficile mantenerle. Fino agli anni Novanta la mia famiglia ha sostenuto tutti i costi, ma solo nel 2018 abbiamo coperto interamente le spese ordinarie grazie ai biglietti d'ingresso, ma delle straordinarie ci siamo fatti carico fino ad oggi. Però adesso grazie alle risorse del Pnrr potremo affrontare anche queste uscite. Nei mesi scorsi abbiamo avuto grossi problemi dovuti alla siccità: cercheremo di ripristinare alcune fonti facendo sondaggi per individuare dei pozzi artesiani e poi realizzeremo delle "cisterne" moderne, due enormi "sacchi" verdi da 70mila litri ciascuno, interrati ma scoperti, che si sgonfiano e poi si gonfiano riempiendosi d'acqua piovana, che servirà poi per irrigare nei momenti critici».
Oltre agli interventi legati alle acque, con i finanziamenti del bando si procederà con la sistemazione del verde e dei viali ombrosi, togliendo le piante malate o morte, sostituendole con carpini bianchi e aceri, oppure con cipressi nel viale omonimo. «Saranno rifatti i camminamenti - ha aggiunto - perché il semplice calpestio erode il terreno ed emergono le radici. Saranno poi messi a nuovo i sentieri del labirinto, e poi concimeremo il bosso sempreverde con i droni, seguendo un progetto ad hoc che si basa sulla mappatura in 3D già effettuata».
Ma se lei dovesse rivolgersi a un turista e spiegargli per quale motivo valga la pena di spendere 2 milioni di euro per il Giardino di Valsanzibio, come motiverebbe l'investimento? «Semplicemente perché è unico al mondo, il più importante dal punto di vista allegorico-simbolico, che si è mantenuto immutato per 358 anni, cioè da quando è stato concepito nel 1665. I Barbarigo lo avevano conservato così, e poi le altre famiglie che sono venute dopo hanno rispettato l'impianto originario, mentre altrove l'alternanza dei proprietari ha introdotto dei cambiamenti. Qui invece non è mai stato aggiunto nulla e anzi si è provveduto ai ripristini quando è stato necessario: la mia famiglia, subentrata ai Donà delle Rose, è arrivata nel 1929 e per esempio mio nonno ha restaurato il Parco dopo 3 anni di abbandono che hanno fatto seguito all'occupazione dei tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale, con la natura che aveva preso piede, sformando il labirinto, tanto che ci sono voluti ben 8 anni per ripristinare l'assetto botanico. Ecco che messaggi e allegorie voluti dal cardinale Gregorio Barbarigo, sono ancora leggibili».


L'AUSPICIO
«Mi auguro - ha concluso - che l'intero complesso diventi un "micro mondo" autosufficiente da tutti i punti di vista, anche energetico. Nel mezzo dell'industrializzato nord Italia, la Valle di San Eusebio a Valsanzibio è un polmone verde ricchissimo di biodiversità che va preservato a tutti i costi contro il disboscamento e la cementificazione. Questo sito dev'essere una meta mondiale per la cultura, l'arte, la bellezza, la natura ed il benessere psico-fisico. All'interno del Parco Regionale dei Colli Euganei, Valsanzibio diventerà un luogo educativo per formare i giardinieri del futuro e una destinazione turistica internazionale per chi vuole trascorrere vacanze ecosostenibili, culturali, esperienziali e rigeneranti».

Ultimo aggiornamento: 19:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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