Novità sul vaccino. Il virologo Palù: «Quello americano funziona nei macachi»

Mercoledì 29 Luglio 2020
Giorgio Palù
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ROMA - Il gruppo di ricercatori guidato da Barney S. Graham, il vicedirettore del Centro per la ricerca dei vaccini presso l'Istituto nazionale per le allergie e le malattie infettive, ha somministrato ai macachi rhesus due dosi di vaccino a due diversi dosaggi e poi i macachi sono stati infettati con il virus. Quello sviluppato da Moderna è un vaccino ad Rna modificato.


I test hanno evidenziato la capacità del vaccino di indurre una marcata risposta immunitaria, con la produzione di anticorpi neutralizzanti in grado di contrastare il coronavirus. «Oltre a questo, si è visto che il vaccino ha indotto la risposta delle cellule linfocitiche, che aggrediscono il virus e aiutano a produrre gli anticorpi, e che protegge da lesioni polmonari.

Si tratta di dati positivi, il vaccino sembra funzionare bene», commenta  il virologo Giorgio Palù, past president della Società europea di virologia e docente dell'università di Padova. È bene però ricordare, nota Palù, che se anche questo vaccino fosse disponibile per novembre, «da noi non verrebbe comunque somministrato su larga scala, cioè a tutti.

Sarà infatti dato prima ai soggetti più a rischio, come medici e infermieri, in via sperimentale, come fatto con il vaccino per Ebola. Perchè arrivi a tutti bisognerà aspettare altri 2-3 anni». 

 

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Ultimo aggiornamento: 15:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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