Corsa al vaccino in Fiera a Padova: cinesi in minivan dalla Toscana per immunizzarsi

Venerdì 30 Luglio 2021 di Serena De Salvador
Gli utenti in coda ieri al padiglione 8 della Fiera
1

PADOVA - L’effetto Green Pass continua a premere sull’acceleratore della campagna vaccinale padovana. A testimoniarlo è il massiccio afflusso che, specie la mattina, si registra nei padiglioni 6 e 8 della Fiera dal 22 luglio, giorno in cui è stata annunciata l’obbligatorietà del certificato verde. Ieri nel padiglione 8 da metà mattinata si sono formate code importanti, con ritardi fino a un paio d’ore andate smaltendosi verso le 13. Per gestire gli accessi, chi si presentava senza prenotazione veniva invitato a tornare nel pomeriggio. Ora però l’accesso libero non è più consentito a tutti, ma solo a determinate categorie. Lo ha deciso la Ulss a fronte di un fatto curioso avvenuto martedì, quando alcuni minivan con 25 cittadini cinesi residenti in Toscana si sono presentati in Fiera per ricevere le dosi.

Non si trattava di turisti, ma di persone arrivate appositamente e senza apparente motivo. 

IL FENOMENO

«Nell’idea del “Vacciniamo il più possibile, non lasciamo indietro nessuno” nelle scorse settimane è capitato che persone residenti in altre Ulss venete o in altre regioni si presentassero senza prenotazioni e ricevessero la dose –ha spiegato la dottoressa Lorena Gottardello, responsabile del Dipartimento di prevenzione–. Il rigore però è sempre stato massimo e ora lo è ancor di più. Infatti abbiamo deciso di confermare la possibilità di accedere senza prenotazione solo agli over 60, al personale sanitario e agli insegnanti, che peraltro invitiamo caldamente a immunizzarsi. Tutti gli altri, inclusi i turisti che devono dimostrare di soggiornare a Padova, devono prenotare attraverso il sistema ed essere inseriti nelle liste dei non residenti». Martedì infatti in Fiera sono arrivati alcuni pulmini con a bordo 25 uomini e donne di nazionalità cinese che vivono in Toscana con permesso di soggiorno e che hanno chiesto di vaccinarsi a Padova senza essersi prenotati. Grazie agli sforzi della Ulss è stato possibile inserirli regolarmente a sistema e immunizzarli sfruttando i posti vacanti, ma ora scene simili non potranno ripetersi. «In convenzione con i centri di accoglienza gli stranieri possono presentarsi senza appuntamento, ma solo con l’apposita lettera della Ulss –aggiunge Gottardello–. Tutte le altre persone, padovani e non e pure i turisti, ora devono invece prenotare per non creare caos».

L’AFFLUSSO

Dal 22 luglio le prenotazioni giornaliere in Fiera sono aumentate del 52%. Ieri mattina il parcheggio scoperto era tutto esaurito e i movieri hanno cominciato a far occupare anche quello interrato. Numerosi gli appuntamenti per le seconde dosi, ma anche coloro che si immunizzano per la prima volta sono cresciuti sensibilmente. Tra loro anche molti giovani. 
«I primi giorni era difficile trovare posto –spiega Alberto, 27enne–. Poi ammetto che mi era un po’ passato di mente. Invece il Green Pass ha dato uno scossone a tanti: questa settimana altri cinque amici hanno fatto la prima dose. Il motivo? Non lo nascondo: la paura di non poter più fare tante cose». «Io voglio potermi godere le ferie, anche se le farò in Italia. Voglio il pass il prima possibile. Timori? Solo quello di ritrovarmi ancora una volta a non poter fare le cose anche più semplici, come uscire con gli amici» gli fa eco Elisa, 34enne della Guizza. 
Tra le centinaia di utenti in coda ieri mattina c’erano anche molti asiatici, che nulla c’entravano però con gli arrivi anomali di inizio settimana. «Abitiamo qui da tanti anni, siamo regolari, abbiamo aperto un bar a Pontelongo e poi un altro a Padova –racconta una donna–. In Cina il virus è stato una catastrofe, poterci vaccinare oggi è un sogno che si realizza».

Ultimo aggiornamento: 16:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci