Vaccinazioni, medici di base in campo tra palestre e “drive-in”: si prenotano in 2.700

Domenica 9 Maggio 2021 di Gabriele Pipia
I medici di base somministrano le dosi negli ambienti messi a disposizione e allestiti allo scopo

PADOVA - Un vecchio ristorante e un palazzetto dello sport, un capannone aziendale e una sala comunale. E adesso anche il primo tendone drive-in della provincia di Padova, dove l’automobilista può farsi iniettare la dose senza nemmeno smontare. Ogni luogo va bene pur di accelerare la campagna anti-Covid. È il momento del massimo sforzo: i primi 56 mila posti destinati dall’Ulss ai cinquantenni nei vari centri vaccinali sono stati tutti esauriti e intanto anche i 600 medici di base fanno registrare il loro record. Questo fine settimana stanno immunizzando 2.700 pazienti: perlopiù settantenni, ma anche sessantenni e qualche anziano.
Nell’ultimo mese i dottori di famiglia hanno vaccinato complessivamente 20 mila padovani. Sorride il dottor Aldo Mariotto, direttore sanitario dell’Ulss Euganea: «Tutti ci stanno dando una mano. Il personale dell’Azienda ospedaliera, quello dell’ospedale militare e anche i medici di base. Si sono occupati prima degli ottantenni a domicilio e poi dei settantenni, ma l’obiettivo è coinvolgerli anche per le altre fasce. Con i loro pazienti stanno facendo anche un importante lavoro di sensibilizzazione». L’Ulss intanto sta modernizzando il sistema informatico di prenotazione per agevolare anche chi intende prendere appuntamento proprio dal proprio medico di base. 
Il “vax-day” va in scena in una giornata in cui il bollettino provinciale registra 113 nuovi casi di contagio e altri 2 decessi.

In tutto si contano 3.349 attualmente positivi: il numero è in costante calo ma nel giro di due settimane vedremo se il recente ritorno in zona gialla avrà mutato questo trend. 


I PROTAGONISTI
Senso pratico, organizzazione e un pizzico di fantasia. Sono questi gli ingredienti del primo punto drive in per i vaccini sperimentato dal Comune di Galzignano, visitato ieri dall’assessore regionale alla Protezione civile Giampaolo Bottacin. All’esterno dello studio di un medico di famiglia sono state somministrate in due giorni oltre 100 dosi. L’iniziativa è nata dall’idea del medico di famiglia Paolo Candeo e condivisa dal sindaco Riccardo Masin e dalla Protezione civile, solerte nell’allestire nel parcheggio. «Se ci fossero vaccini per tutti - dicono - in meno di una settimana potremo vaccinare i 4.200 residenti». 
Si procede a pieno ritmo anche a Vo’, il paese che il 21 febbraio 2020 si scoprì improvvisamente epicentro veneto della pandemia. In prima linea il dottor Luca Rossetto: «A febbraio fui uno dei primi contagiati, ora ho già vaccinato 200 persone nel punto-prelievi e ne attendo giovedì altre 42». 


LE CATEGORIE
In provincia sono 800 mila i residenti dai 16 anni in su coinvolti da coinvolgere nella campagna vaccinale. L’obiettivo è arrivare a giugno con metà popolazione che abbia ricevuto almeno la prima dose. È stato vaccinato il 97% degli ultraottantenni, mentre per i settantenni siamo al 78,5%. Per i sessantenni siamo al 51%: «Siamo in rimonta, continuano a tenere le vaccinazioni aperte» assicura il dottor Mariotto. E per i cinquantenni la sensazione è che sarà un vero boom. In questo clima di fiducia giovedì arriverà in visita a Padova il commissario per l’emergenza, Francesco Figliuolo.


LE IMPRESE
Sulla campagna vaccinale interviene anche Roberto Boschetto, presidente padovano di Confartigianato: «Abbiamo ragionato a lungo sulla possibilità di effettuare le vaccinazioni in azienda, ma credo che i nostri imprenditori e i loro collaboratori possano affidarsi alle procedure stabilite dall’Ulss 6 Euganea. Chiediamo che nei punti vaccinali pubblici già funzionanti siano individuati orari dedicati ai lavoratori e linee vaccinali ad hoc, per evitare difficoltà organizzative alle imprese». 

 

Ultimo aggiornamento: 10 Maggio, 09:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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