PADOVA - «Siamo come una Ferrari a cui manca carburante» diceva sei mesi fa l’ex dg dell’Ulss Domenico Scibetta. «Siamo una macchina da Formula Uno che sta finalmente ingranando» spiegava tre mesi dopo il successore Paolo Fortuna. Ora le forniture di vaccini ci sono, il motore viaggia a pieni giri e finalmente la provincia di Padova può puntare al traguardo. L’ultima fotografia della campagna vaccinale dice che quasi un padovano su due ha ricevuto almeno la prima dose e uno su quattro è già immunizzato con il richiamo. (Le percentuali ufficiali che pubblichiamo qui sopra sono leggermente più basse perché poi dalla popolazione totale bisogna escludere i bambini sotto i 12 anni).
Nell’ultima settimana l’accelerazione è stata netta: 40 mila vaccini tra venerdì e domenica, con la fascia dei cinquantenni passata dal 43 al 57%. «Per l’autunno potremmo arrivare all’80 per cento di popolazione vaccinata» assicura il direttore sanitario Aldo Mariotto.
LE FASCE
La popolazione della provincia di Padova è composta da 931 mila persone e sono 800 mila quelle interessate dalla campagna vaccinale, dai 12 anni in su. I numeri aggiornati a lunedì dicono che 389 mila residenti hanno ricevuto almeno la prima dose. Più è alta la fascia d’età e più è alta l’adesione alla campagna. Per gli ultra-ottantenni siamo oltre il 99%. Per i settantenni siamo quasi all’87, per i sessantenni al 75 e per i cinquantenni al 57. Percentuale più bassa per i quarantenni perché la campagna è partita da poco: siamo al 25%.
I GIOVANI
Interessanti poi i numeri sui più giovani, che hanno potuto prenotare dal 3 giugno. Considerando che nei dati sono compresi anche ragazzi “fragili” o conviventi di persone fragili, sanitari, insegnanti e forze dell’ordine, siamo al 16% per i trentenni e al 14% per i ventenni. Percentuale minima, ferma all’1,7%, per chi ha meno di 19 anni. I soggetti vulnerabili e i disabili, di qualunque età, viaggiano invece verso l’80%.
Va sottolineata anche la suddivisione per aree geografiche: i distretti Bacchiglione e Piovese (quelli che comprendono la città di Padova) sono quelli in cui ci si vaccina di più (il 45% ha avuto almeno la prima dose) mentre l’Alta Padovana è in fondo alla classifica con il 37%.
I DOTTORI DI FAMIGLIA
Il raggiungimento di numeri così alti soprattutto tra gli anziani è merito anche dei medici di famiglia che fino ad ora hanno vaccinato 47 mila persone. «Siamo sempre stati a disposizione nonostante le difficoltà dei sistemi gestionali - ricorda il segretario provinciale della Fimmg Domenico Crisarà - e abbiamo dato una mano fondamentale soprattutto con i pazienti non deambulanti. Vorrei sottolineare anche l’aspetto psicologico che ci ha portato a convincere molte persone a fare il vaccino. Pazienza, competenza e fiducia dei nostri pazienti: così siamo riusciti a spiegare alle persone che potevamo fidarsi anche di AstraZeneca».
LA CAMPAGNA
Intanto ieri l’Ulss ha aperto altri 12 mila posti: restano le finestre dedicate agli operatori turistici e a chi lavora nei centri estivi, prenotazioni aperte anche per gli invitati a cerimonie ufficiali e accesso invece senza prenotazione per gli over 60 che riceveranno la monodose di Johnson & Johnson. «Non siamo isolati qui dentro, parliamo con la gente e capiamo quanto è importante vaccinare e ripartire - evidenzia il dottor Mariotto - Bisogna ringraziare Azienda ospedaliera e medici di famiglia, il nostro è un grande lavoro di squadra e per l’estate possiamo essere ottimisti».
