Crisi causa Covid, rischio usura altissimo. L'appello: «Denunciare senza paura»

Lunedì 25 Gennaio 2021 di Marina Lucchin
Crisi causa Covid, rischio usura. L'appello: «Denunciare senza paura»
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PADOVA-«Denunciate», non importa che lo si faccia di persona, in forma anonima o attraverso le associazioni di categoria. L’importante è affidarsi alle istituzioni. È questo il coro unanime delle autorità di pubblica sicurezza per l’allarme usura scatenato dalla crisi economica conseguente alla pandemia da Covid. 


A scoperchiare il vaso di Pandora sono state le dichiarazioni di Federico Contin, titolare dell’osteria “San Leonardo”. Ma già un anno fa il prefetto, Renato Franceschelli, aveva lanciato l’allarme non solo del pericolo usura, ma anche di infiltrazioni della malavita organizzata, in seguito a importanti crisi economiche.

Così, ora più che mai, il tema è d’attualità, con gli imprenditori del settore della ristorazione con difficoltà di liquidità dovute alla chiusura forzata. E anche se, per il momento, le forze dell’ordine non hanno ancora ricevuto denunce, l’attenzione è altissima.

Un centinaio di "bollette pazze" a ristoranti e hotel chiusi per Covid


IL PREFETTO
Ovviamente, però, per intervenire non basta l’attenzione, ma serve abbattere il muro della paura e dell’omertà, denunciando. Franceschelli è chiaro: «Se a questi campanelli d’allarme non seguono denunce concrete, diventa difficile avviare le indagini. Certo è che l’usura, in queste situazioni, così come le infiltrazioni malavitose, è un rischio reale. Da parte nostra c’è attenzione, e non solo al settore della ristorazione». 
«Esistono anomalie che possono essere indicatrici del problema, come ad esempio l’aumento delle iscrizioni alla camera di commercio in un momento in cui invece ci si aspetterebbe la recessione. Tutto merita approfondimento. Mi rivolgo alle associazioni di categoria e le invito a fare da tramite, si facciano interpreti del malessere dei loro iscritti e li aiutino a farsi avanti». 


INDAGINI E OPERAZIONI
Il colonnello Luigi Manzini, comandante provinciale dell’Arma, che si è occupata di infiltrazioni mafiose nel Padovano con le operazioni Camaleonte e Avvoltoio, allarga ancor di più il fronte e si rivolge non solo alle eventuali vittime, ma pure a chi viene avvicinato da personaggi “ambigui”. «Ovviamente gli usurai non si trovano facilmente, non sono nell’elenco delle pagine gialle. Di solito sono loro che si approcciano, avvicinandosi alle persone in difficoltà. Rivolgersi alle forze dell’ordine per segnalare queste situazioni è fondamentale». 


«Per il momento - evidenzia Manzini - non abbiamo denunce né evidenze investigative, nonostante abbiamo da poco chiuso l’attività sulla malavita organizzata in provincia, ma in un momento in cui gli affari sono fermi, è facile pensare che chi dispone di liquidità illegale possa cercare di immetterla nel mercato approfittando di imprenditori che accettano le loro proposte perché arrivati alla “canna del gas”». Il timore è che i nodi vengano al pettine più avanti: «L’emergenza economica probabilmente emergerà dopo quella sanitaria» chiude Manzini. 


Aperta al dialogo è il questore Isabella Fusiello. «Che gli imprenditori possano essere vittime degli usurai, è un’evenienza che avevamo ipotizzato già all’inizio della crisi pandemica. Ma ora sicuramente l’allarme si acuisce con questo protrarsi di chiusure. Per questo sia io che il dirigente della Squadra Mobile abbiamo incontrato le associazioni di categoria. L’importante è che ci arrivino le denunce, anche in forma anonima. Le forze dell’ordine hanno tutti gli strumenti necessari per individuare chi si approfitta della situazione mentre ci sono istituzioni che possono aiutare quegli imprenditori che vivono momenti di crisi». 


Già al lavoro anche la Guardia di finanza. Il colonnello Michele Esposito, comandante provinciale, conferma che il rischio usura sussiste: «Stiamo già monitorando i fenomeni che caratterizzano la fase recessiva dovuta alla pandemia. Questi possono essere indicatori di reati “sommersi”, come appunto l’usura o le infiltrazioni mafiose. Noi ci siamo, certo è che gli approfondimenti partono sempre da fatti riscontrati. Per questo chi subisce non deve aver timore di rivolgersi alle forze dell’ordine. Solo così si può risolvere il problema».

Ultimo aggiornamento: 10:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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