Le mascherine hanno fatto sparire l'influenza tra i bambini

Venerdì 4 Dicembre 2020 di Elisa Fais
Le cautele per il Covid-19 hanno modificato anche il quadro delle malattie stagionali
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PADOVA - «L’influenza di stagione tra i più piccoli tarda ad arrivare: merito delle disposizioni anti-Covid e delle mascherine». Lo sottolinea il direttore del Dipartimento di Salute della donna e del bambino di Padova, professoressa Liviana Da Dalt. «Non circolano ancora le più temibili infezioni respiratorie, tipiche della stagione invernale - spiega - Non abbiamo ancora visto casi di influenza e di virus respiratorio sinciziale, quest’ultimo causa bronchiolite e polmonite nei bambini di età inferiore ai due anni. Circolano invece i rinovirus e gli adenovirus, che danno raffreddore e mal di gola: tant’è che abbiamo molti bambini che arrivano al pronto soccorso con sintomi respiratori. In generale siamo di fronte a patologie minori. Di fatto i dpi e l’igiene delle mani ci proteggono dal coronavirus, ma allontanano anche le altre infezioni, come appunto l’influenza. Abbiamo insomma imparato qualcosa di utile, di cui spero terremo conto sempre».
RICOVERI
In un periodo così difficile, arrivano buone notizie almeno dal reparto di Pediatria. Ad oggi risulta ricoverato per Covid solo un piccolo paziente. Il miglioramento è stato notevole se si considera che a novembre sono stati assistiti 22 bambini: un numero di ricoveri quattro volte superiore rispetto alla prima ondata, quando sono state registrate appena sei degenze. I bimbi ammalati sono riusciti a debellare il virus, ma il calo di ricoveri non deve far abbassare la guardia. «Siamo in un momento di alta incidenza della malattia - afferma infatti Da Dalt - Molti bambini sono positivi, anche se fortunatamente sviluppano una sintomatologia lieve. Il 70% dei piccoli pazienti ricoverati con Covid aveva una malattia cronica preesistente, la positività è emersa attraverso il tampone obbligatorio prima del ricovero. Quindi i bambini non avevano sintomi specifici. L’altra categoria è rappresentata dai bimbi nei primi mesi di vita, con sintomi, che quindi devono esser tenuti sotto osservazione». 
Via Giustiniani esegue circa 5.500 tamponi pediatrici al mese e la positività si riscontra nel 2-3% dei casi. Circa cinquecento i bambini che a novembre sono arrivati al pronto soccorso con sintomi riconducibili al coronavirus. «È sempre bene arrivare con l’impegnativa del pediatra di famiglia per l’esecuzione del tampone - ricorda la professoressa Da Dalt - Non si tratta di un atto amministrativo ma di un’azione che dimostra la presa in carico da parte del medico di riferimento. Poi è chiaro che se una mamma arriva senza, cerchiamo di sopperire, perché lavoriamo per il bene dei bambini». 
Intanto nel giro di 24 ore la pandemia ha messo a segno ancora una volta numeri da record in provincia. Tra mercoledì e giovedì il bollettino di Azienda Zero riporta 775 nuovi contagi e 22 morti legate al Covid-19. La conta dei decessi sale così a 552. La seconda ondata sta mostrando tutta la sua aggressività. Ormai si sfiorano i 30 mila casi di coronavirus dall’inizio dell’emergenza ad oggi. Attualmente i positivi al tampone sono 16.549, scende invece a 464 il numero di ricoveri nella rete ospedaliera: 15 pazienti in meno rispetto alla precedente rilevazione. Tra questi 66 sono in terapia intensiva, altri 57 si trovano negli ospedali di comunità, le strutture territoriali che accolgono i pazienti trasferiti da reparti per acuti. 
TAMPONE RAPIDO
L’introduzione del tampone antigenico rapido nello screening del Coronavirus ha moltiplicato la capacità diagnostica dell’Ulss 6 Euganea. Su 6.808 test effettuati nella sola giornata di mercoledì, fa sapere l’Azienda sanitaria, 5.613 (pari all’82%) sono tamponi antigenici rapidi. Finora l’Ulss 6 Euganea ha utilizzato 152.418 test rapidi, tanto da rappresentare uno strumento ormai imprescindibile per il controllo della pandemia. «A coadiuvarci nello screening del Coronavirus - spiega l’Azienda sanitaria - sono 525 medici di base della provincia che hanno già effettuato almeno un tampone nei propri ambulatori o nelle sedi messe loro a disposizione dalle amministrazioni comunali. Mercoledì i tamponi rapidi effettuati dai medici di base sono stati 1.249, 27.549 i test eseguiti dall’inizio della pandemia. Lo sforzo, insomma, è imponente e corale, per smascherare il Covid-19 e frenare la catena dei contagi. Con i test antigenici rapidi che sempre più si stanno guadagnando la scena». 

 

Ultimo aggiornamento: 10:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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