Uova spacciate per fresche, indagati i vertici della Lago

Venerdì 13 Luglio 2018 di Marco Aldighieri
Uova spacciate per fresche, indagati i vertici della Lago
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CITTADELLA - Migliaia di uova spacciate per fresche pronte per essere immesse nella grande distribuzione. Nei guai per il reato di tentata frode in concorso nell'esercizio del commercio sono finiti i vertici della società agricola Lago con sede a Cittadella in via Pani località Laghi. Il pubblico ministero Benedetto Roberti, titolare delle indagini, ha iscritto nel registro degli indagati Alfonso Lago di 71 anni e i figli Alberto Lago di 48 anni e Cristina Alessia Maria Lago di 49 anni.  Tutto è partito per una soffiata arrivata alle orecchie dei carabinieri per la tutela agroalimentare di Parma. Nell'informazione veicolata ai militari, c'era scritto nei dettagli come avveniva il confezionamento delle uova all'interno della società agricola Lago conosciuta in tutta Italia. La prassi sarebbe stata quella di etichettare le uova  con una data successiva a quella della deposizione. Così gli uomini dell'Arma, in collaborazione con i carabinieri della compagnia di Cittadella, il 20 giugno hanno effettuato un controllo nel centro di imballaggio uova della Lago e le accuse hanno trovato riscontro attraverso le indagini condotte dagli inquirenti. I militari hanno infatti trovato 15.630 uova con data di deposizione il 21 giugno, quando invece erano state deposte dalle galline proprio il 20 giugno, giorno del blitz dei carabinieri. Motivo? In questo modo, secondo la pubblica accusa, il prodotto risulta più fresco e la data di scadenza viene allungata.
LA CONFESSIONEIn un secondo momento gli inquirenti hanno provveduto al sequestro delle 15.630 uova e di 55 etichette. Le uova sono state poi distrutte da un'azienda specializzata di Limena. Il proprietario Alfonso Lago, lo stesso 20 giugno durante il sopralluogo, ha dichiarato ai carabinieri: «Le modalità di confezionamento delle uova, attribuendo una data successiva a quella di effettiva deposizione è dovuta alle pressanti richieste da parte della grande distribuzione organizzata ad avere un prodotto super fresco. In questo caso è stata la società ad impartire al personale la disposizione di etichettare il prodotto con lotto 180621». Insomma quella del titolare della società agricola Lago è stata una sorta di ammissione di colpa e non solo, perchè ha scagionato da qualsiasi responsabilità i suoi dipendenti. Tutti i lotti di uova con data 21 giugno 2018 avevano segnato la data di scadenza per il 19 luglio 2018. Nessuno però è stato consegnato ai supermercati perchè sono andati tutti distrutti, come le etichette dove erano state indicate qualità diverse da quelle effettive. 
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