Padova. Arrivano gli ultras del Treviso: campo blindato all'Arcella dopo gli scontri nel Veneziano

Domenica la partita in casa dell’Arcella: servizio d’ordine speciale viste i recenti scontri dei tifosi ospiti nel Veneziano

Giovedì 23 Febbraio 2023 di Gabriele Pipia
Lo schieramento delle forze dell'ordine a Spinea

PADOVA - La categoria non conta. Anche una partita di calcio di Eccellenza può richiedere un servizio d’ordine speciale se una delle due tifoserie è stata protagonista di violenti scontri nelle ultime settimane. E così domenica pomeriggio il tranquillo campo parrocchiale dell’Arcella, società padovana che sta vivendo in questa categoria il picco più alto della propria storia, sarà blindato per l’arrivo del ben più blasonato Treviso. Le due questure sono già entrate in contatto e il questore di Padova Antonio Sbordone nei prossimi giorni definirà il dettaglio del piano sicurezza per evitare che finisca come lo scorso 8 febbraio a Spinea, nel Veneziano, dove tra le due tifoserie si è creato un clima ad altissima tensione culminato con lancio di petardi, bagni sfasciati e massiccio intervento della polizia.

IL COMUNE

È stato allertato anche l’assessore allo sport del Comune di Padova Diego Bonavina, che conosce bene l’ambiente trevigiano essendo stato un leader del centrocampo biancoazzurro nella seconda metà degli anni Novanta. Spetta all’amministrazione comunale di Padova fornire delle transenne adeguate per creare degli accessi separati tra i tifosi padovani e quelli in arrivo da Treviso.

Quanti? Difficile stabilirlo, ma di sicuro la questura vuole farsi trovare pronta e prima di domenica fornirà delle comunicazioni ufficiali.

IL PRECEDENTE

Il Treviso comanda la classifica assieme allo United Borgoricco Campetra mentre l’Arcella lotta per salvarsi. L’allerta è legata alla trasferta del Treviso nella provincia veneziana di tre settimane fa. Quando i sostenitori ospiti sono arrivati a Spinea si sono ritrovati la polizia schierata in assetto anti sommossa, con caschi e scudi, auto dei carabinieri e il personale della Digos al gran completo. Un dispiego di forze eccessivo per una partita di eccellenza? No, visto che lo scontro tra tifoserie era annunciato. Un regolamento di conti evitato dalla barriera delle forze dell’ordine che hanno scortato i tifosi allo stadio. Qualcuno ha provato a forzare il cordone della polizia, qualcun altro ha provato a cercare qualche scorciatoia per raggiungere l’altra fazione. Si è risolta con lo scambio di un paio di ceffoni, ma i momenti di alta tensione sono durati per tutti i 90 minuti tanto che i tifosi del Treviso hanno sfasciato durante la partita i bagni dello stadio. Risultato? Dieci giorni fa la prefettura di Venezia ha vietato la trasferta a San Donà ai tifosi trevigiani.

IL SOPRALLUOGO

«Nei giorni scorsi alcuni agenti sono stati in sopralluogo al nostro campo sportivo di via Bressan dove solitamente gli spettatori sono un centinaio tra familiari dei giocatori e ragazzi del settore giovanile con le famiglie - racconta il direttore sportivo dell’Arcella, Massimo Ceccato -. Domenica ci saranno due entrate separate e i tifosi del Treviso avranno una biglietteria a loro riservata. Loro staranno nella gradinata dietro la porta mentre i tifosi padovani saranno nella tribuna principale». Preoccupato? «No, siamo tranquilli. Abbiamo visto i loro tifosi all’andata. Una quarantina di questi si facevano sentire eccome ma tutto è andato liscio. Siamo una squadra di quartiere, è giusto essere prudenti ma non mi aspetto episodi violenti. Magari sarebbe diverso se di mezzo ci fosse un’altra grande squadra come il Padova». Il Padova domenica pomeriggio giocherà a Novara: resta da capire se qualche tifosi biancoscudato domenica pomeriggio deciderà, invece che partire per il Piemonte, di farsi un giro al campo parrocchiale dell’Arcella.

Ultimo aggiornamento: 24 Febbraio, 07:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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