Tumori al fegato bruciati con le microonde: il primato dell'équipe del prof. Cillo

Venerdì 27 Dicembre 2019 di Federica Cappellato
L'équipe diretta dal professor Umberto Cillo
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PADOVA - Bruciano il tumore al fegato a microonde, sulla falsariga del... forno di casa. E lo fanno in videolaparoscopia, ovvero senza lasciare cicatrici sul corpo: una telecamera è collegata a un monitor mentre sottili strumenti chirurgici vengono introdotti attraverso piccoli fori effettuati sulla parete addominale. L’équipe di Chirurgia epatobiliare e trapianti di fegato dell’Azienda ospedaliera universitaria di Padova, diretta dal professor Umberto Cillo, detiene un primato mondiale: è sua la più alta ampia casistica di termoablazioni con microonde, vale a dire quella procedura mininvasiva che utilizza il calore localizzato per distruggere una massa tumorale epatica.
 
Il risultato è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale “Journal of Surgical Oncology”, esito di 815 procedure eseguite con microonde su 674 pazienti affetti da epatocarcinoma al fegato (hcc), riportando una percentuale di sopravvivenza a 5 anni pari al 35.9%, il tutto in un arco temporale compreso tra il 2009 al 2016.

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«Si tratta della più ampia casistica esistente in letteratura», conferma il professor Cillo a capo dello staff composto da Enrico Gringeri, Alessandro Vitale, Francesco D’Amico, Domenico Bassi, Francesco Enrico D’Amico, Riccardo Boetto, Marina Polacco, Alessandra Bertacco, Daniele Neri, Patrizia Boccagni, Giancarlo Gemo, Nela Srsen, gruppo che negli anni ha consolidato la tecnica in laparoscopia che sta dando ottimi risultati. Una metodica radicale: uccide completamente le cellule cancerogene, azzerando i noduli sul tumore primitivo del fegato. «Sono oltre 4000 le procedure di termoablazione dei tumori primitivi e secondari del fegato sia per via percutanea, 1723 casi, che videolaparoscopica, 2376 casi, eseguiti dal nostro Centro - spiega Cillo -. In particolare la termoablazione è il trattamento terapeutico che, sfruttando il calore generato da una corrente elettromagnetica, consente di distruggere piccoli tumori primitivi e secondari del fegato. L’utilizzo delle microonde come corrente elettromagnetica per generare calore è divenuto uno tra i più utilizzati ed efficaci trattamenti in oncologia chirurgica. Le onde elettromagnetiche, generate da appropriati macchinari, vengono veicolate all’interno del fegato attraverso l’impiego di specifiche antenne infisse al centro del tumore. Queste antenne possono essere inserite dall’esterno, per via percutanea, in anestesia locale con la guida dell’imaging strumentale come Tac o ecografia, o in alternativa per via videolaparoscopica, in anestesia generale».

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Quest’ultima metodica, rientrando sempre nella schiera dei trattamenti mini-invasivi, offre il vantaggio di ottenere un’esplorazione visiva del fegato e della cavità addominale consentendo anche dove sarebbe sconsigliato il trattamento percutaneo, tipo in caso di tumori a collocazione critica o crescita esofitica, che determina cioè la formazione di una protuberanza sulla superficie dell’organo colpito, la possibilità di eseguire il trattamento in videolaparoscopia. «Nello specifico, per procedere con la tecnica videolaparoscopica, le antenne vengono posizionate all’interno del tumore - continua il direttore del Centro di Chrirugia epatobiliare e trapianti di fegato - previa esecuzione di un’ecografia che permette di individuare i noduli epatici da trattare.

Le antenne all’interno dei noduli raggiungono un’estrema precisione». Anche le linee guida internazionali consigliano per il trattamento del tumore primitivo del fegato la termoablazione. Questa infatti è la procedura che si è dimostrata efficace come trattamento definitivo sia per le neoplasie primitive del fegato sia come soluzione “ponte” nei pazienti affetti da malattia o in attesa di trapianto. La termoablazione con microonde è stata estesa anche al trattamento dei tumori secondari del fegato, allargando quindi non solo lo spettro della speranza ma le reali possibilità di cura.

Ultimo aggiornamento: 15:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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