Otto ore sotto i ferri, la storia di Federica e di quel tumore scoperto a 3 mesi dal parto

Giovedì 7 Gennaio 2021
Otto ore sotto i ferri, la storia di Federica e di quel tumore scoperto a 3 mesi dal parto

MASERÀ - A giugno nasce suo figlio e a settembre scopre di avere un tumore. È la storia di Federica Zonzin, 25 anni, di Maserà, che ha subìto un intervento chirurgico lungo otto ore in Azienda ospedaliera, durante la seconda ondata della pandemia.


«Stare lontana dal mio piccolo Pietro è stata la più grande sofferenza - racconta - ma ringrazio i chirurghi perché sono stati i miei eroi.

Io sono stata fortunata, ma gli ospedali sono sotto stress per i ricoveri Covid e di conseguenza le liste d'attesa per le operazioni si allungano».


Federica è stata operata a fine ottobre dall'equipe di Chirurgia Maxillo-Facciale, a seguito di una diagnosi di tumore alla parotide sinistra, una ghiandola salivare localizzata davanti all'orecchio. L'asportazione di una massa tumorale nella parotide è un procedimento complesso perché il rischio è di compromettere la struttura nervosa che comanda i movimenti del volto. «Due anni fa ho sentito per la prima volta questa massa, all'inizio molto piccola e per mia noncuranza non ci ho dato peso - spiega - In gravidanza non si possono fare alcuni esami diagnostici, per cui ho rimandato tutto a dopo il parto. Ho ricevuto la diagnosi di tumore dopo aver affrontato diversi approfondimenti: ecografia capo collo, risonanza magnetica con mezzo di contrasto, due agoaspirati con biopsia. Quando mi è stato comunicato che la massa era maligna non nego di essere sprofondata nella paura, mi sono sentita impotente. A pochi mesi dal parto, ricevere una notizia del genere non lo auguro a nessuno». 


Federica è stata operata d'urgenza in via Giustiniani lo scorso 29 ottobre, quando suo figlio Pietro aveva appena compiuto quattro mesi. «La mia famiglia è stata l'ancora di salvezza. Anche gli amici mi hanno dato una forza incredibile, seppur a distanza, con i loro messaggi di vicinanza. Sono stata seguita nel reparto di chirurgia plastica maxillo-facciale nel migliore dei modi, il personale sanitario e medico è stato a dir poco spettacolare». 


Il giorno dopo la dimissione, negli ospedali padovani è iniziato il blocco dell'attività ambulatoriale e chirurgica programmabile. «La situazione attuale è preoccupante, gli ospedali sono saturi e vengono operati solamente i casi molto gravi. Chi era in lista di attesa continua a essere posticipato. Ora sto bene e non devo fare alcuna terapia aggiuntiva. La massa è stata eliminata completamente». Federica vede un futuro di speranza. «Questo 2020 mi ha portato tanta felicità e una profonda tristezza, forti contraddizioni che mi hanno resa più forte. Auguro con tutto il cuore ai sanitari impegnati nei reparti ospedalieri che l'emergenza coronavirus finisca presto».
E.Fa.
 

Ultimo aggiornamento: 14:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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