Padova. Boom di truffe online, 16 denunce in un mese. Sequestrato sito che finge di vendere assicurazioni

Numerosi i casi “al contrario”, in cui è il venditore adescato on line a pagare denaro al finto acquirente

Martedì 1 Novembre 2022 di Marina Lucchin
Truffe online

PADOVA - Paga l’assicurazione e crede di essere in regola. Peccato, però, che quando ha bisogno di assistenza, si rivolge alla broker di riferimento che scopre che i suoi clienti vengono raggirati da un sito “gemello” gestito da truffatori. E così la donna, titolare del vero portale on line di vendita di prodotti assicurativi, si rivolge ai carabinieri che ieri l’hanno sequestrato e oscurato. E non è che una delle truffe on line scoperte nell’ultimo mese dall’Arma: solo in ottobre i militari hanno denunciato 16 persone.

L'indagine

Il falso sito on-line traeva facilmente in inganno le vittime visto che aveva un dominio simile, per nome ed uguale in grafica, a quello del reale sito di assicurazioni. I clienti, così, stipulavano e pagavano polizze inesistenti. Tutto nasce a seguito della denuncia della broker assicurativa, la quale, contattati i propri clienti che non avevano provveduto a pagare il premio assicurativo, veniva informata da questi che loro avevano già effettuato il pagamento attraverso il suo sito. I conti però non tornavano, così si è rivolta all’Arma. Le indagini dei militari della stazione di Albignasego, dove è stata depositata la denuncia, specializzati in truffe on line, hanno dunque permesso di scoprire che il sito web era stato clonato con un dominio similare, attestato addirittura su un indirizzo IP registrato in Germania.

L’autorità giudiziaria ha dunque emanato un provvedimento grazie al quale i provider nazionali hanno oscurato il sito posto sotto sequestro.

L'attività

L’instancabile attività dell’Arma in campo di indagini informatiche ha permesso di denunciare, durante l’ultimo mese di ottobre, 16 persone che, da diverse parti d’Italia, hanno commesso truffe on-line ai danni di vittime della provincia di Padova. I carabinieri di Albignasego hanno denunciato un 25enne di Vercelli che dopo aver messo in vendita su un noto sito internet una Fiat 500, ha ricevuto da un cliente 10mila euro di caparra, ma di fatto si è reso irreperibile. Una donna di 40 e un uomo di 39 anni di Roma nel corso dell’acquisto di una cintura in pelle hanno truffato il venditore riuscendosi a farsi accreditare la somma di 3.240 euro. Un’altra truffa che in gergo si definisce “al contrario” ha visto protagonisti un 33enne di Chieti e una 50enne di Pistoia che, fingendosi interessati all’acquisto di un faro per auto, sono riusciti a farsi accreditare 960 euro dal venditore. I carabinieri di Piove di Sacco hanno denunciato un 33enne di Chieti il quale nell’ambito della trattativa per l’acquisto di un furgone, ha indotto in errore l’acquirente, facendosi versare a mezzo bonifico bancario 1.200 euro rendendosi poi irreperibile e denunciando, tra l’altro, falsamente, lo smarrimento della carta di pagamento. I militari di Tribano hanno denunciato una 23enne di Acqui Terme e un 38enne del Bangladesh che, nel corso della compravendita di un motociclo KTM 250 sono riusciti a farsi accreditare 229 euro dal venditore. Un padovano 62enne assieme a due complici sono riusciti a farsi accreditare dal venditore di uno scooter 2.600 euro. I carabinieri di Selvazzano hanno denunciato un trentottenne di Rovolon che, dopo aver pattuito la vendita di un’autovettura Alfa Romeo Stemnneelvio, ricevuta la caparra di 500 euro dall’acquirente, si è reso irreperibile. I carabinieri di Galzignano Terme, infine, hanno denunciato un trentacinquenne di Belluno di origini veneziane, un trentenne di Como originario del Bangladesh, un uomo di 44 anni di Venezia e un sessantenne di Brescia, i quali, fingendosi interessati all’acquisto dei cerchi di autovettura sono riusciti a farsi accreditare su due carte Postepay 900 euro dal venditore.

Ultimo aggiornamento: 09:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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