Arma in festa: i reati calano, ma attenzione a truffe e furti d'identità digitale

Martedì 7 Giugno 2022 di Marina Lucchin
La festa per i 208 anni dalla fondazione dell'Arma dei carabinieri a Padova

PADOVA - «Di nuovo tra la gente, per la gente». Dopo due anni in cui il Covid aveva confinato all'interno della caserma Enea Codotto e Luigi Maronese le cerimonie per celebrare l'anniversario della fondazione dell'Arma, ecco che i militari della Benemerita ieri finalmente hanno potuto tornare a festeggiare il compleanno dello storico Corpo in pubblico. Per i suoi 208 anni, l'Arma di Padova - dove ha sede non solo il comando provinciale, ma anche la Legione Veneto e il comando Interregionale del nord-est - ha organizzato una grande celebrazione allo stadio Colbachini, all'Arcella.

TRA LA GENTE

Un modo, ha spiegato il colonnello Luigi Manzini, comandante provinciale, «per esprimere la nostra vicinanza alla città, e a un quartiere spesso definito difficile, in questo nostro giorno di gioia. Il rapporto di prossimità con i cittadini è il valore aggiunto della nostra istituzione: la nostra presenza è capillare nel territorio, come dimostrano le nostre 50 stazioni e le cinque compagnie, dove prestano servizio più di 900 carabinieri.

La nostra funzione non è solo quella di prevenire e reprimere i delitti, ma anche quella di aiutare i cittadini».

I DATI

Dall'esame dei dati statistici riguardanti il comando provinciale di Padova si riscontra come la percentuale di perseguibilità arrivi all'89% del totale dei delitti in generale. Infatti, a fronte di 31.731 delitti consumati in tutto l'ambito territoriale provinciale, in 28.228 casi procede l'Arma. «L'azione di contrasto svolta dai carabinieri in provincia si attesta su valori sempre elevati - evidenzia il colonnello Manzini - In particolare nel 2021 sono state deferite in stato di libertà complessivamente 4.973 persone. Le persone arrestate sono state 491. Si osserva una diminuzione, rispetto il 2019 del 26% dei furti in generale e dell'11% delle rapine. Si segnala, inoltre, che rispetto al 2019 si è registrata una riduzione della delittuosità in generale di oltre 11,5%». «Assicurare maggiore sicurezza - continua Manzini - è il nostro mestiere, un obiettivo che l'Arma assolve grazie all'efficiente modello organizzativo che è il nostro punto di forza nei capillari presidi sul territorio, vicini alla gente e per la gente».

IL FUTURO

In questi due anni i carabinieri hanno assistito a un aumento, però, dei maltrattamenti in famiglia e dei furti d'identità digitale, oltre che delle truffe. Tutto questo è frutto anche dei lockdown che hanno costretto tutti a rimanere più in casa, aumentando invece i rapporti social. Tra le sfide del futuro, precisa Manzini, ci sono poi la questione ambientale e quella della movida, molesta o violenta. «Per quanto riguarda la prima è necessario segnalare - spiega il colonnello - come i carabinieri, anche a seguito della fusione coi forestali, siano diventati la forza di polizia più preparata in tutto il mondo. Anche in questa provincia, caratterizzata da un affascinante ambiente naturale, faunistico e paesaggistico, operiamo in un costante sistema di controllo integrato e coordinato sul territorio. Per quanto riguarda la seconda, la questione di giovani e divertimento è stata gestita anche dal tavolo in Prefettura che ha visto coinvolte non solo le forze di polizia, ma pure tutti gli attori sociali, dalla scuola al Comune. Fondamentali anche le nostre lezioni di legalità nelle classi. Non si può, infatti, parlare solo di sicurezza, in questo caso, l'approccio, infatti, dev'essere sociale e a tuttotondo».

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