La botta di lato, i fari che lampeggiano e le accuse: come funziona la truffa dello specchietto

Giovedì 10 Settembre 2020 di Lorena Levorato
Cadoneghe. La botta di lato, i fari che lampeggiano e le accuse: come funziona la truffa dello specchietto
CADONEGHE (TREVISO) - Truffa dello specchietto, un altro tentativo sventato dalla vittima. È accaduto martedì sera lungo la 308 Strada Del Santo, sulla tangenziale che collega Castelfranco a Padova. Vittima una donna di 27 anni che verso le 21.40 stava tornando a casa a Cadoneghe. A distanza di quasi quarantotto ore di distanza la donna è ancora scossa per l'accaduto e ieri mattina ha sporto denuncia ai carabinieri.
 

Truffa dello specchietto: come funziona

«Lungo il tragitto da Camposampiero verso Cadoneghe, la mia compagna si è imbattuta in una Citroen bianca modello DS4, della quale ha preso anche la targa, che andava ai 60 chilometri orari racconta N.T., il compagno della donna - Dopo qualche metro il guidatore si è spostato sulla destra come per lasciar passare la mia compagna che così ha iniziato la manovra di sorpasso». Proprio mentre stava per superare la Citroen, la donna ha sentito una forte botta dal lato posteriore destro della sua auto, ma essendo certa di non aver urtato la macchina ha continuato per la sua strada. «Non appena è rientrata dal sorpasso, il guidatore della Citroen ha iniziato a lampeggiare con i fari per indurla a fermarsi - prosegue l'uomo -, ma immaginando che poteva trattarsi di una truffa, tra l'altro già subita due anni fa, lei ha continuato a guidare finché la Citroen l'ha superata per poi frenare all'improvviso costringendola a fermarsi a bordo strada».

Come da copione, il guidatore dell'auto ha iniziato ad accusare la sua vittima di averlo urtato. «Quando si è fermata, la mia compagna non aveva alcun danno alla sua auto se non il bozzo del sasso che le era stato lanciato. Poco dopo ha preso il telefono, come richiestole dall'uomo, per far luce e in quel momento lo stesso le deve aver strisciato il passa ruota anteriore destro perché prima era intatto. La mia ragazza gli ha detto che non era possibile avesse urtato e, soprattutto, che conosce bene il meccanismo di queste truffe. A quel punto l'uomo si è dato alla fuga. Arrivata a casa sotto choc ha chiamato i carabinieri che sono usciti con due pattuglie ma non sono riusciti a trovare la Citroen. Abbiamo scoperto che anche altre persone sono state fermate dallo stesso individuo che a quanto pare lo fa da diverso tempo».
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