Travolta dall'auto sulle strisce, morta dopo tre mesi. Il marito: «Piangeva anche l'investitore»

Martedì 22 Febbraio 2022 di Luisa Morbiato
Anna Maria Dalan

PADOVA - Investita mentre attraversava la strada sulle strisce pedonali vicino a casa, è deceduta dopo tre mesi di agonia. Per quell'incidente del 10 dicembre del 2020, ieri davanti al Gup Maria Luisa Materia, ha patteggiato un anno con sospensione della pena l'automobilista A.M. di 49 anni. L'uomo, nel frattempo, aveva già risarcito la famiglia di Anna Maria Dalan di 76 anni.
L'anziana, in un primo momento, sembrava avesse riportato solo un trauma a una spalla, ma con il passare delle ore le sue conduzioni si sono aggravate a causa di una serie di lesioni interne. È morta il 5 marzo dell'anno scorso.

LA FAMIGLIA

La donna risiedeva col marito, Francesco Celi 80 anni, in via Cignaroli. «Anna stava tornando dal Sacro Cuore, stava per attraversare la strada, dopo l'incidente hanno installato il semaforo, ma ha fatto un solo passo sulle strisce ed è stata investita. A terra era cosciente, ha dato il suo indirizzo, ho sentito il campanello e una persona mi ha chiesto se ero il marito di una signora coi capelli rossi e ricci perchè c'era stato un incidente - ha raccontato ieri Celi - sono arrivato di corsa, Anna era a terra che urlava per il dolore al braccio. È stato terribile arrivare e vederla stesa a terra anche se non c'era sangue, pensavo ad una semplice frattura, poi la corsa al pronto soccorso».
All'ospedale è stata sottoposta a tutti gli accertamenti del caso scoprendo che, purtroppo, non si trattava solo della frattura. «Aveva la milza spappolata, è stata operata d'urgenza per asportarla, anche mezzo polmone era lesionato, ed è arrivato un arresto cardiaco ma l'hanno salvata - ha proseguito - il quadro generale è andato precipitando, è stata sottoposta a dialisi per i reni in sofferenza, la situazione ha continuato a peggiorare fino alla morte».

LA TRAGEDIA

Il marito parla di due famiglie distrutte. Il ragazzo che l'ha investita, come ha raccontato, continuava a piangere, diceva di essersi distratto cercando un distributore di benzina, di non averla vista, di essere disperato e che durante la degenza di Anna telefonava spesso per informarsi delle condizioni della signora.
«Sono entrato in crisi e non riesco ancora a riprendermi, il ricordo è troppo vivo e la sento ancora accanto a me. Mi manca in ogni momento dopo una vita insieme, mi manca più di tutto il suo sorriso, i momenti di affetto, al mattino no c'è il suo buongiorno. I figli mi sono vicini ma hanno la loro famiglia, la loro vita, il loro futuro quello che io non ho più - ha ricordato - Anna aveva 76 anni ma era ancora in forma ed in perfetta salute, teneva moltissimo al suo corpo, ogni giorno percorreva 6 chilometri a piedi per mantenersi attiva, curava tanto anche il suo aspetto, era molto attenta non dimostrava la sua età». E ancora: «Era anche una naturalista, aveva una sua teoria sugli alberi e quando uscivamo insieme e c'erano degli alberi li abbracciava - ha concluso - diceva che gli alberi traggono la loro forza dalla terra e abbracciandoli la trasmettevano. Io la ricordo così e così l'ho dipinta, perchè da tempo dipingo, abbracciata ad un grande albero».
 

Ultimo aggiornamento: 17:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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