Caos trasporti, vertice in Provincia per salvare le corse degli studenti

Lunedì 10 Ottobre 2022 di Luisa Morbiato
I DISAGI Si registrano soprattutto per i pendolari e gli studenti

PADOVA Sono due i confronti fra l’Ente di Governo e parte dei sindacati attivi in Busitalia in programma oggi. Alle 9 Sergio Giordani che nel doppio ruolo di presidente della Provincia e sindaco di Padova riunisce in sé la funzione di Ente di Governo del trasporto Pubblico Locale e Vincenzo Gottardo vicepresidente e consigliere delegato ai trasporti, incontrano i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil. Alla riunione sono presenti anche i segretari generali delle segreterie provinciali Aldo Marturano, Samuel Scavazzin e Massimo Zanetti. Alle 11 invece a confrontarsi con Giordani e Gottardo il segretario provinciale della Faisa Matteo Garroti.

Sono invece in attesa di un incontro, già richiesto ufficialmente, i rappresentanti dei sindacati Sgb, Sls e Fast.

La tensione

Tutte le sigle sindacali presenti in azienda compresa Adl Cobas ad eccezione solo di Ugl, hanno inoltre già avviato la procedura di raffreddamento, ossia l’iter previsto per legge per i servizi pubblici, per arrivare a proclamare lo sciopero. Un colloquio che verte sui gravi problemi che affliggono il trasporto pubblico locale che, secondo i sindacati, è sempre più disastroso. Il servizio agli utenti si sta riducendo sempre di più, sia nel comparto urbano che in quello extraurbano, non si ferma l’esodo degli autisti che si dimettono per trasferirsi ad altre aziende di trasporto pubblico o nel settore privato sia per continuare a guidare un autobus in aziende dove lo stipendio è sensibilmente più alto oppure migrano verso i corrieri di trasporto merci dove il trattamento economico è sensibilmente superiore. L’azienda ha dichiarato di essere in difficoltà economiche ma ha poi valutato, tramite i propri referenti, di togliere corse da alcuni depositi in cui veniva garantito il trasporto di passeggeri,spiegano i sindacati, per i quali non si comprende poi con quale criterio si lasciano invece, corse di altri depositi per i quali il tragitto viene effettuato per inutili e dispendiosi spostamenti a vuoto di diversi chilometri, per poter raggiungere i capolinea dei paesi dove sono state ingiustificatamente tolte le corse. Busitalia sta inoltre rimodulando il servizio e dal 17 ottobre prossimo ridurrà ulteriormente il servizio nel settore extraurbano: dal lunedì al venerdì sono stati cancellati 8 turni di lavoro degli autisti che corrispondono alla mancata effettuazione di circa 30 tratte ogni giorno mentre il sabato non ci saranno più 9 turni ossia circa 36 corse. Nella stessa data dovrebbe essere resa nota anche la rimodulazione del servizio svolto in città, Busitalia intanto ha provveduto a rivedere anche gli orari di apertura della biglietteria di piazzale Stazione anche se, negli ultimi giorni grazie anche al bonus abbonamenti varato dal Governo si formano costantemente lunghe code di utenti. Ora dal lunedì al sabato si possono acquistare biglietti e abbonamenti dalle 7 alle 19 mentre per la domenica ed i prefestivi BusItalia ha decretato la chiusura.

Le proteste

Una serie di disservizi che suscita vivaci proteste da parte di chi utilizza i mezzi pubblici ed è costretto ad attendere ore il passaggio di un bus e spesso invano. Situazione che ha portato anche gruppi di viaggiatori a richiedere l’intervento dei Carabinieri come accaduto di recente sulla linea per Borgoricco. Sulla vicenda Busitalia si è registrato anche uno scontro fra Regione e Comune. Il vicepresidente del Veneto Elisa De Berti ha affermato come il Veneto è stata tra le poche Regioni a stanziare risorse straordinarie per il trasporto pubblico invitando l’assessore Andrea Ragona a ripassare le competenze sulla gestione dei contratti. L’assessore alla Mobilità ha replicato che il trasporto pubblico è in perdita di 4 milioni di euro l’anno proprio a causa delle lentezze della Regione. 

Ultimo aggiornamento: 14:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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