Tragedia sulla A13, interrogato l'autista:
«A un tratto il volante ha sterzato da solo»

Mercoledì 9 Maggio 2012 di Lino Lava
(archivio)
PADOVA - Stavo guidando e il volante ha sterzato da solo. Non sono pi riuscito a controllare il pullman. Lorenzo Ottaviani, il trentottenne conducente della corriera della morte, ha risposto a fatica alle domande del pubblico ministero Emma Ferrero, che coordina l’inchiesta sulla strage avvenuta sabato mattina sulla bretella che collega la A13 alla A4.



Non riusciva a respirare e aveva attacchi di dolore. È uscito miracolosamente dal pullman nel quale sono morti cinque passeggeri, altri cinque sono ricoverati in prognosi riservata nei centri di rianimazione.

È durato un’ora e mezza l’interrogatorio ieri pomeriggio. Ottaviani era difeso dall’avvocato Pierilario Troccolo. Il pubblico ministero Ferrero voleva interrogare il conducente del pullman domenica pomeriggio. Ma sabato sera, quando è stato dimesso dai medici dell’ospedale, Lorenzo Ottaviani era andato a casa a Marina Tor San Lorenzo, frazione di Ardea, in provincia di Latina. Ieri pomeriggio lo hanno accompagnato a Padova il fratello e il cognato.





Sul letto d’ospedale, mentre si riaveva dallo choc, Ottaviani ha detto al fratello di aver udito un forte rumore. Non lo scoppio di una gomma, ma qualcosa di diverso, e poi di non essere più riuscito a controllare il pullman, che è sbandato sulla destra finendo nella leggera scarpata. Questo ha raccontato ieri pomeriggio il conducente al pubblico ministero. Quindi, secondo Ottaviani la tragedia sarebbe stata causata da un guasto meccanico. Ma il trentottenne resta indagato per omicidio colposo plurimo e lesioni colpose plurime.



«Questo incidente verrà chiarito dai consulenti», ha dichiarato dopo l’interrogatorio l’avvocato Troccolo. «Il magistrato ha affidato una consulenza tecnico-dinamica, che accerterà come è avvenuto l’incidente e un’altra sul mezzo. Inoltre gli esami sul sangue sono negativi». Ieri si era diffusa la notizia che nel 2001 Ottaviani era rimasto coinvolto in un incidente nel quale era morto un bambino di sei anni. «L’incidente è accaduto», ha detto il suo difensore. «Il mio cliente era fermo con il pullman e un’auto a forte velocità durante un sorpasso azzardato è finita contro la corriere e un bambino di sei anni che era a bordo dell’auto è morto. Il mio cliente non ha riportato nessuna condanna».



Da sabato mattina gli inquirenti non si sono fermati un attimo. Il pubblico ministero Ferrero ha fatto porre sotto sequestro l’area dove il pullman è uscito di strada sulle bretella, che collega la A13 con la A4. Nessuno può mettere piede sul terreno dove la corriera è crollata e si è capovolta lungo la leggera scarpata. Lo può fare solo il perito tecnico Bruno Minazzato, al quale sono state affidate le consulenze per ricostruire la dinamica dell’incidente. E dovrà anche vagliare se la tragedia è stata causata da un guasto meccanico del pullman. Purtroppo, ad occhio nudo, finora gli investigatori non trovano un sospetto sul quale puntare il dito per dire che un guasto ha causato la strage di passeggeri.



Ieri mattina gli uomini della polizia stradale sono riusciti a bloccare dei lavori di asfaltatura che avrebbero cancellato le tracce dell’incidente. Gli operai di una ditta stavano rinnovando il manto stradale e sono stati bloccati a 200 metri dal luogo dell’incidente. I lavori sono stati appaltati alcuni mesi fa.
Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 20:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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