Padova. Giro di droga da 7 milioni di euro: 18 indagati e spaccio in tutto il Nord Italia. Il clan mirava al mercato di Ibiza

Tre di loro sono accusati di tentato omicidio in relazione a una sparatoria avvenuta a Ibiza nel giugno 2021

Martedì 10 Gennaio 2023 di Redazione Web
Parte della droga sequestrata

PADOVA - La Squadra mobile della Questura di Padova, coadiuvata da equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine «Veneto» e dalle Mobili di Udine, Rimini, Trieste, Gorizia, Milano, e dei Commissariati di Jesolo e Tolmezzo, ha eseguito 18 misure cautelari personali, di cui tre in carcere, due di arresti domiciliari e 13 di obbligo di dimora a cittadini italiani e stranieri indagati a vario titolo di traffico illecito di cocaina, hashish e marijuana. Gli indagati sono residenti in varie località della provincia di Padova, e in quelle di Udine, Rimini, Venezia, Trieste, Gorizia, e Milano. Tre di loro sono accusati pure di tentato omicidio e porto illegale di armi da fuoco, in relazione a una sparatoria avvenuta ad Ibiza (Spagna) nel giugno 2021, in cui rimase gravemente ferito uno chef originario di Napoli.  Il traffico di stupefacente accertato riguarda 109 chilogrammi in tutto, di cui 47 sequestrati; la droga avrebbe fruttato sul mercato circa 7 milioni di euro. Sono state effettuate pure 24 perquisizioni domiciliari nei confronti degli indagati e di altri, nelle medesime province ed in quelle di Torino, Verona e Brescia. Dei 18 soggetti destinatari di misura cautelare, 5 sono risultati irreperibili sul territorio nazionale poiché attualmente dimoranti all’estero. A scoprire il giro da oltre un quintale di droga, per un valore di 7 milioni di euro, le indagini della Squadra mobile di Padova, diretta dal primo dirigente Carlo Pagano, e coordinate dal pubblico ministero Sergio Dini.

Le indagini

L’operazione "Hermanos" si è concentrata inizialmente intorno alle figure di due 33enni italiani (l’uno di Abano Terme, l’altro di Tarvisio, che ora sono in carcere), entrambi già condannati in passato per simili reati, per i quali erano stati intercettati nel gennaio 2021 e parlavano della negoziazione di 1 chilo di cocaina che avrebbero dovuto concludere con un uomo di Padova. Sfumata la prospettiva di fare affari con quest’ultimo, che non aveva la droga richiesta, i due presero ad intensificare i propri contatti con un 42enne di Fiesso d’Artico, titolare di una ditta di Limena. Proprio quest’ultimo (tratto in arresto nel corso dell’indagine ed attualmente in carcere) diceva di essere in grado di far fronte con il supporto di “altri” alla fornitura richiesta, facendo più volte cenno ad un uomo di nazionalità albanese, poi individuato dai poliziotti in un 38enne albanese dimorante a Rubano (anche lui odierno destinatario di custodia cautelare in carcere). Numerosi sono stati gli incontri finalizzati ai traffici illeciti monitorati dagli investigatori della Squadra mobile di Padova, sia presso la ditta di Limena, sia presso un Bar non molto distante dalla stessa.

Il traffico di droga

Il 16 maggio 2021, il 51enne padovano corriere di fiducia, che si era già occupato del trasporto di almeno mezzo chilo di cocaina fino all’officina di Artegna, è stato sottoposto a controllo dai poliziotti della Questura di Padova all’uscita del casello di Padova Sud e trovato in possesso di 30.000 mila euro, suddivisi in mazzette da 10.000 euro. Denaro che gli è stato sequestrato. L’attività d'indagine ha consentito di collegare tale somma ad una transazione relativa alla cessione di circa 3 chili di cocaina conclusa anche in questo caso per conto del 42enne di Fiesso d’Artico e dell’albanese di Rubano in favore però di soggetti dimoranti nel brindisino. Il riscontro i poliziotti lo avrebbero ricavato qualche mese più tardi, nel contenuto di un registro contabile sequestrato proprio al 42enne, in occasione del suo arresto.

Fra le diverse annotazioni in esso riportate ve n’era una che riguardava proprio la cessione di 3 chili di droga al prezzo di 32.000 euro al kg. Sul medesimo manoscritto era più volte riportato il “nickname” associato al corriere padovano, oltre a svariate cifre corrispondenti ai diversi compensi per i trasporti da costui già effettuati. La contabilità sequestrata evidenziava quantitativi di stupefacente intorno ai 36 chili.

Ma a dare la misura dei volumi del traffico di stupefacenti di cui gli indagati erano capaci, sono stati alcuni colloqui intercettati relativi ad una operazione da chiudere entro il 2021, e che avrebbe consentito loro di fare un «bel botto!». Il 42enne di Fiesso d’Artico ed il socio 38enne albanese di Rubano si erano confrontati sulla possibile riuscita dell’acquisto di 100 chili di cocaina, per i quali avevano da tempo avviato delle trattative con fornitori del centro-America (recandovisi di persona) e che, in caso di positiva evoluzione, sarebbero stati fatti giungere presso il porto di Anversa, in Belgio, e successivamente in Italia.

Oltre agli episodi di spaccio, a segnare l'intera indagine è stato certamente il tentato omicidio cui hanno preso parte nel giugno 2021 ad Ibiza i due 33enni italiani assieme ad un noto 36enne pregiudicato napoletano, Michele Guadagno, che li aveva convinti a fare affari nell'isola spagnola. Nelle prime ore del 5 giugno 2021 i tre fecero irruzione armati in una villa sita nel quartiere di Can Ramon a Santa Eularia des Rius (Ibiza), dove si stava tenendo una festa, ferendo alla testa un 29enne, apparentemente reo di aver avuto un atteggiamento spavaldo nei confronti del napoletano, davanti a una donna. In realtà, però, si sarebbe trattato di un regolamento di conti per il controllo del ricco mercato locale della cocaina.

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Ultimo aggiornamento: 11 Gennaio, 10:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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