Padova. Pelle a pelle anche con il papà: il dolce contatto per i neonati è una vera e propria terapia

All'Ulss 6 Euganea si pratica da diversi anni ed è stata rilanciata per ricordare i vantaggi che comporta

Mercoledì 7 Giugno 2023 di Elena Di Stasio
Contatto pelle a pelle con il papà

PADOVA - Una pratica benefica presente all'interno di tutti i reparti di ostetricia e ginecologia dell'Ulss 6 Euganea. Se papà e mamma lo desiderano, soprattutto in caso di parto con taglio cesareo, è infatti possibile far vivere al proprio bimbo il contatto pelle a pelle anche con il papà.

Un contatto specialissimo, che crea una connessione unica con i propri piccolini.

Il metodo

Questo tipo di pratica è presente all'Ulss 6 da diversi anni, ma è stata rilanciata di recente per ricordare a tutti che è un servizio di cui si può usufruire in caso di necessità e che porta diversi vantaggi. Il cosiddetto "contatto pelle contro pelle" è infatti incoraggiato anche dalle linee guida dell'Oms (l'Organizzazione mondiale della sanità) e produce numerosi effetti benefici, tra cui la regolazione della temperatura corporea, la stabilizzazione dei livelli di glucosio nel sangue, il controllo della frequenza cardiaca, favorisce l'allattamento precoce e, soprattutto, aiuta a instaurare un rapporto profondo fra il neonato e il genitore, suggellando un legame indelebile che durerà per tutta la vita. Questo sistema viene utilizzato anche in altre zone d'Italia e prende il nome di "marsupio terapia", conosciuta all'estero come "kangaroo mother care". È dunque un tipo di terapia introdotta negli ospedali per aiutare, più spesso, i bambini prematuri a superare eventuali difficoltà di adattamento e salute attraverso il contatto pelle a pelle tra la mamma e il bebè. Viene usata di frequente, ma non solo, sui bambini nati pretermine, ovvero prima della trentasettesima settimana, che il più delle volte vengono al mondo con problemi di salute e di adattamento, oltre che con la necessità di trascorrere diverse ore in incubatrice. Quello della marsupio terapia è un metodo alternativo che è stato introdotto in questi ultimi anni, anche per ovviare al protocollo di assistenza che prevede l'utilizzo di macchinari per agevolare lo sviluppo del neonato.

Come funziona

La pratica, per l'appunto, consiste in un contatto pelle contro pelle tra il neonato e la mamma, o il papà, tutti i giorni fino all'uscita effettiva dall'ospedale, per un periodo di tempo giornaliero che può variare arrivando fino a circa due ore. La diversa durata del contatto può dipendere dallo stato di salute del bimbo, dal peso e dal protocollo medico a cui viene sottoposto, e generalmente si tratta di un approccio graduale da decidersi, di volta in volta man mano che si procede, insieme con il medico e l'ostetrica. In Ulss 6 Euganea il caldo abbraccio, dunque, può arrivare anche dal papà, portando così la pratica a prendere il nome di "papà canguro". Questo diventa quindi un modo per entrambi di entrare in sintonia e di imparare a conoscersi a vicenda, scoprendo ciascuno il proprio ritmo, il proprio profumo e il proprio calore. 

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