Furti a raffica nelle auto, giostrai a processo. In arrivo una pioggia di assoluzioni

Giovedì 6 Aprile 2023
Furti a raffica nelle auto, giostrai a processo. In arrivo una pioggia di assoluzioni

TEOLO - Un processo iniziato il 13 marzo del 2019, dove sono imputati quattro giostrai accusati di furti nelle auto, si concluderà con un non luogo a procedere per buona parte dei reati contestati. Motivo, la maggior parte delle vittime all'epoca dei fatti non ha presentato denuncia. Il 31 dicembre dell'anno scorso è entrata in vigore la legge Cartabia e il 90% dei derubati entro 90 giorni non ha prodotto alcuna querela come invece prevede la nuova riforma. Morale, i giudici del Tribunale collegiale, dovranno applicare il non luogo a procedere.
Di fatto già ieri hanno sentenziato con questa formula in favore di Daris Salvi, 40 anni di Cittadella, accusato di avere rubato una borsetta e i 120 euro contenuti all'interno dentro una Volkswagen Polo.

La proprietaria, quel pomeriggio dell'11 dicembre del 2014, si era recata al cimitero della frazione di Carturo a Piazzola sul Brenta per depositare un mazzo di fiori sulla tomba della madre. La prossima udienza è stata fissata per il mese di dicembre.


L'INDAGINE
A processo sono rimasti Matteo Cavazza, 43 anni di Campodoro, domiciliato in un campo nomadi a Vicenza, in via Cricoli, il fratello Davide Cavazza, 48 anni di Loreggia e Jessica Ciani, 32 anni di Campodoro. Alla banda sono contestati 14 colpi all'interno di varie automobili parcheggiate tra il 6 luglio e l'11 dicembre 2014. Ma l'11 ottobre 2014 si sarebbero spinti oltre rapinando il supermercato Prix di Galliera Veneta. Le indagini sono state condotte dalla Squadra mobile e coordinate dal pubblico ministero Benedetto Roberti. La banda ha colpito tra l'Alta padovana, Teolo, Padova e le province di Bologna, Ravenna e Vicenza nell'arco di tutto il 2014.
L'episodio più grave è la rapina al supermercato Prix di Galliera Veneta. In due, intorno alle 20, sono entrati nel market di via Roma con il volto coperto, uno impugnava una pistola di tipo semiautomatico simile a quelle in dotazione alle forze di polizia. I banditi hanno minacciato due cassiere e si sono fatti consegnare l'incasso della serata. I giostrai poi prendevano di mira le auto posteggiate e le saccheggiavano. Quasi sempre hanno svuotato macchine di grossa cilindrata. La tecnica usata è sempre stata la stessa. Prima studiavano i luoghi, facevano attenzione a non farsi vedere e poi entravano in azione. In pochi istanti forzavano le portiere e rubavano soprattutto le borse da donna, soldi, occhiali da sole, telefoni cellulari, computer e in un caso generi alimentari. Il 25 settembre del 2014 ancora a Galliera Veneta la banda, utilizzando un'auto rubata come un ariete, ha sfondato la vetrina del bar Cadore, ma è entrato in funzione l'allarme acustico e il fumogeno e ha fatto scappare i ladri.

Ultimo aggiornamento: 09:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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