Tentato omicidio. «Quel ragazzino pareva una belva, con quei colpi poteva uccidermi»

Mercoledì 4 Aprile 2018 di Gabriele Pipia
Alessandro Bagnoli
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PADOVA - «Era una belva. In quel momento penso che potesse farmi davvero di tutto». Alessandro ha 31 anni più del suo aggressore, ma non si vergogna a raccontare di aver avuto paura di un minorenne. «Perché aveva la rabbia negli occhi, e correva con quel coltello in pugno. Poteva finire decisamente peggio», racconta lui, poche ore dopo una lite che ha stravolto quella che doveva essere una tranquilla mattinata in compagnia di un'amica.

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Alessandro Bagnoli, barista con esperienze anche ai Navigli di Padova, parla davanti alla Questura di Padova. Sono le quattro del pomeriggio e lui è appena uscito dagli uffici della Polizia dopo aver messo nero su bianco la propria ricostruzione di questa mattinata di follia. Poche ore prima ha rischiato la vita vedendo la lama di un coltello diretta verso la propria gola, ora racconta quella terribile esperienza tenendosi la fasciatura che gli è stata fatta al pronto soccorso. La mano sinistra è ancora sporca di sangue, dopo aver parato un fendente che avrebbe potuto essere letale...

 
 

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