Tema voto 1, la prof lo pubblica su Facebook. «Un messaggio forte, onestà e merito sono fondamentali e copiare è immorale»

Mercoledì 16 Marzo 2022 di Federica Cappellato
Tema voto 1, la prof lo pubblica su Facebook. «Un messaggio forte, onestà e merito sono fondamentali e copiare è immorale»
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PIOVE DI SACCO (PADOVA) - A finire sulla graticola, dentro e fuori i social, è stata la prof. Ma c'è chi spezza una lancia a suo favore come Sebastiano Arcoraci, laurea in Giurisprudenza all'Alma Mater di Bologna, un passato da assessore alla Pubblica istruzione della Provincia di Padova, una vita spesa nel brulicante mondo della scuola, della cultura e della formazione.


Cosa pensa di una così disinvolta ostentazione di parole?
«A fronte dei numerosi improperi che un docente subisce ogni giorno dagli allievi, oltre alle talvolta insopportabili difese d'ufficio, spesso a prescindere e spesso diseducative dei propri figli da parte delle famiglie, comprendo che quell'insegnante abbia avuto una reazione, magari scomposta, ma a suo modo efficace e da monito ai ragazzi: copiare è immorale, e soprattutto scorretto verso i propri compagni. In questo tempo social credo volesse avere una finalità educativa, seppure esemplare e sopra le righe.

Questi allievi devono attingere da modelli sani di comportamento e copiare è certamente deplorevole. Loro sono la nostra futura classe dirigente e dunque è bene educarli subito al meglio, mandando magari messaggi forti, al limite del rispetto della privacy».


Insomma il fine ne giustifica, come si suol dire, i mezzi, purché rimangano isolati?
«Oggi più che mai sono necessari messaggi educativi chiari: i ragazzi son molto distratti, a volte inconsapevolmente. Occorre trasmettere buoni esempi e i docenti hanno questo compito. Valori importanti come lealtà, onestà, correttezza, parità di opportunità, merito, sono imprescindibili per ogni buona e sana generazione e questo vale naturalmente anche per l'attuale. Visto che i nostri figli dovranno affrontare grandi sfide, è bene prepararli al meglio e far loro capire che le mete sono frutto di sacrifici e impegno. Il copiare non fa certo il loro bene».


Una fetta significativa della vita di molti millennial transita per i social network, crede che per un educatore utilizzare gli stessi canali comunicativi sia appropriato?
«Come in un film, ci sono quasi due vite: quella virtuale e quella reale. Attenzione perché la seconda è molto diversa dalla prima e bisogna avere, a tutte le età, lo spirito critico per capire che i social sono mezzi, strumenti, ma che l'esistenza è ben altro. Come fare? Coltivando criteri di valutazione equi, talvolta anche severi, ma sempre accorti, certamente non facili. Può non piacere, ma questa è la realtà».
 

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