Vaia, il grido della Terra in scena con "Da qui alla Luna"

Martedì 5 Novembre 2019
Vaia, il grido della Terra in scena con "Da qui alla Luna"
Un teatro che parla dell'oggi, della tempesta Vaia che ha sconvolto nell'ottobre 2018 tutte le Alpi Orientali e del cambiamento climatico globale. «Un teatro civile, che entra dentro la vita del territorio e sollecita una sensibilità in tutta Italia», lo definisce il presidente del Teatro Stabile del Veneto, Giampiero Beltotto. È Da qui alla Luna, lo spettacolo al debutto in prima nazionale che da domani a domenica andrà in scena al Verdi per l'apertura ufficiale della stagione di prosa.
LA MESSINSCENA
Da qui alla luna, spiega lo scrittore Matteo Righetto, all'esordio nella drammaturgia, perchè è la distanza che coprirebbero i 16 milioni di alberi abbattuti da Vaia messi uno in fila all'altro. «Lo spettacolo racconta la tragedia locale per parlare degli stravolgimenti a livello planetario, è un grido della Terra che si ribella all'uomo e un invito a riflettere sul nostro rapporto con l'ambiente. Vaia è stata derubricata a tempesta, ma di fatto è stato un tifone tropicale». Per l'assessore alla cultura Andrea Colasio «si tratta di un teatro politico, che con una drammaturgia toccante e intelligente restituisce la vicenda alla società civile». Una scrittura e una messinscena tutta padovana, per la regia dell'aponense Giorgio Sangati, con le musiche di Giorgio Gobbo e Carlo Carcano, e il ruolo protagonista dell'Orchestra di Padova e del Veneto, diretta da Lorenzo Pagliei, che si fa parte narrativa con le sue note contemporanee nel monologo affidato ad Andrea Pennacchi. «Si parla di una comunità locale violentata e lacerata - dice l'attore - ma con un riverbero mondiale, è uno specchio dove ci si riflette e che fa riflettere».
Tre i protagonisti sul palco, disseminato di tronchi schiantati dalla tempesta e donati dal Comune di Falcade: Il cinquantenne muratore Silvestro, il sedicenne studente Paolo e la vecchissima Agata. Un requiem che «affida all'ironia e all'umanità di Pennacchi il racconto di questo immane disastro naturale, creando una narrazione a più voci che ricorda la fragilità del pianeta in cui viviamo e si fa insieme monito collettivo e invettiva politica».
L'APPREZZAMENTO
Già in programma la tournèe a Belluno, Monselice e Vigonza, ma l'auspicio è che Da qui alla Luna possa toccare tutti i teatri veneti e uscire anche dalla regione. L'evento prodotto dallo Stabile ha il totale apprezzamento del governatore del Veneto e commissario per l'emergenza, Luca Zaia: «Fa piacere che di questa tragedia si parli anche fra chi fa cultura, tenendo viva una discussione sui drammatici cambiamenti climatici».
Dopo l'anteprima di sabato con Marcello Veneziani e il suo 1919 - I rivoluzionari, si rinnova la collaborazione del Teatro Stabile con l'Opv, «un'alleanza fra teatro e musica - sottolinea il vicepresidente Paolo Giaretta - che valorizza reciprocamente le risorse culturali della città». Fra gli appuntamenti collegati allo spettacolo, la presentazione, sabato alle 18, del libro Il passo del vento. Sillabario Alpino scritto a quattro mani da Righetto e Mauro Corona.
In occasione dell'inaugurazione sarà attivato il nuovissimo servizio di navetta dalla Prandina al Verdi, mentre il presidente Beltotto ribadisce la volontà di svecchiare il teatro comunale «togliendoli il suo depressivo grigiore». In programma la nuova illuminazione interna ed esterna ed il cambio delle poltrone di platea. «Perchè il teatro della città deve essere una casa accogliente, presentarsi all'altezza del suo pubblico e farlo sentire a suo massimo agio"
 
Ultimo aggiornamento: 10:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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