BORGORICCO - La teoria del sostituto procuratore di Venezia, Federica Baccaglini, secondo la quale a Santa Maria di Sala (Venezia) si era creato un giro di tangenti per la costruzione della nuova casa di riposo del paese, ha passato la prova del Riesame. Ieri mattina i giudici cautelari hanno respinto le richieste di scarcerazione discusse mercoledì dal costruttore di Borgoricco, Battista Camporese; da Mauro Cazzaro, patron della Cazzaro Costruzioni di Trebaseleghe e dall'architetto salese Marcello Carraro. I tre, assistiti dagli avvocati Graziano Stocco (Carraro), Ernesto De Toni (Camporese) e Umberto Saracco (Cazzaro) avevano fatto ricorso al Riesame contro l'ordinanza di custodia cautelare che li aveva portati ai domiciliari il 23 gennaio.
La rinuncia
La decisione di ieri mattina ricalca in pieno quella presa venerdì scorso quando il Riesame rimandava al mittente l'istanza dell'ex consigliere comunale di Santa Maria di Sala, Ugo Zamengo: anche lui si era detto estraneo al giro di mazzette ma anche nei suoi confronti i giudici hanno confermato i domiciliari. Questo mentre l'ex sindaco ed ex presidente del Consiglio comunale salese, Nicola Fragomeni, ha rinunciato a discutere l'udienza, nonostante avesse depositato la richiesta. Rinuncia alla quale si è accodato anche Carlo Pajaro, geometra e già capo dell'Ufficio tecnico in Municipio. I due sono rimasti quindi ai domiciliari.
Nuove carte
Le motivazioni si conosceranno tra alcuni giorni, ma già dal dispositivo è chiaro che l'impianto ha retto. In udienza il pm Baccaglini ha replicato alle arringhe difensive spiegando come gli indagati fossero un gruppo unito e la valutazione sia da considerarsi complessiva e non vada presa singolarmente. Il tutto alla luce del supplemento al fascicolo depositato al gip nel quale si sosteneva - con pedinamenti, riprese e un'altra babele di intercettazioni - come i comportamenti del gruppo fossero continuati per tutta la durata del mandato di Fragomeni, cioè il 2022.