PADOVA - Roberto Rigoli e Patrizia Simionato sono tornati davanti al Gup del Tribunale di Padova. Oggi, 20 febbraio, il giudice Maria Luisa Materia si è espressa in merito alle intercettazioni ammissibili al processo, valutando le proposte di accusa e difesa. Il Gup ha respinto la richiesta del pm Benedetto Roberti di ammettere le intercettazioni che coinvolgono persone non oggetto di imputazione: in poche parole quelle dove il governatore veneto Luca Zaia ha espresso il suo parere sull'operato del microbiologo Andrea Crisanti.
Rigoli, ex primario dell'ospedale di Treviso, e Simionato, all'epoca dei fatti contestati dg di Azienda Zero e ora dg dell'Ulss 5, andranno a processo per falsità ideologica in atti pubblici commessa da pubblico ufficiale e turbativa nel procedimento di scelta del contraente. Rigoli è anche accusato di depistaggio.
L'indagine era partita a seguito di un esposto presentato dal professore e oggi senatore del Pd Crisanti. Ha contestato la precisione dei test rapidi antigenici per Covid-19 dell'azienda Abbott. La guardia di finanza ha utilizzato alcune intercettazioni telefoniche e ambientali nate dall'inchiesta sugli appalti per la ristorazione degli ospedali veneti. Si torna in aula il prossimo 27 febbraio.
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