Da oggi i tamponi anche in farmacia
Si parte da Vigonza

Martedì 5 Gennaio 2021 di Nicoletta Cozza
Da oggi i tamponi anche in farmacia Si parte da Vigonza

PADOVA - La determina verrà firmata nelle prossime ore. Ma Sergio Giordani ha deciso: i farmacisti non dovranno pagare nulla per l’utilizzo del suolo pubblico su cui effettuare i tamponi. E nei siti in cui l’installazione dei gazebo non sarà possibile, autorizzerà l’allestimento di “strutture mobili” da condividere. Su questi presupposti, dunque, è partita la campagna che vede le farmacie entrare in prima linea per gli screening rapidi anti Covid. Alcune partiranno oggi, altre nei prossimi giorni, negli spazi interni o nelle aree adiacenti. Ma data la marea di richieste, la parola d’ordine è accelerare i tempi. 
Proprio l’uso di strade o marciapiedi rappresentava il nodo da sciogliere in quanto, trattandosi di suolo pubblico, i Comuni erano tenuti a classificarli come plateatici e a chiedere il pagamento per l’occupazione. Ma dalla Regione è partita una pec di Manuela Lanzarin indirizzata all’Ance in cui, facendo seguito all’accordo di fine dicembre con Federfarma, Farmacie Riunite e Assofarm, l’assessore invita le amministrazioni a non chiedere l’obolo per le installazioni. Invito accolto a Palazzo Moroni dal primo cittadino e dall’assessore al Commercio Antonio Bressa. E anche in provincia i sindaci sono orientati così. «Bisogna fare in modo - ha scritto Manuela Lanzarin - che gli oneri di occupazione temporanea, data la valenza sanitaria della misura, non ricadano sulle farmacie». E Giordani ha risposto: «Ciò che serve a rendere capillare l’effettuazione degli screening anti Covid va fatto con determinazione e io mi sono subito messo al lavoro. Firmerò una determina che autorizza l’inserimento dei gazebo senza costi e con burocrazia snellita al massimo. Inoltre, nei casi di situazioni complesse, per esempio in centro, agevoleremo l’introduzione di punti mobili da condividere, nelle immediate pertinenze delle farmacie carenti di spazi». «Siamo a fianco dei farmacisti nella lotta al virus - ha aggiunto Bressa - con una soluzione inedita per usare senza pagare il suolo pubblico: ampliamo il progetto “Spazi Aperti”, nella fattispecie quelli antistanti le farmacie, per fare squadra e tutelare la salute».
IL DEBUTTO
Uno dei primi a effettuare i tamponi anti Covid sarà oggi Maurizio Giacomazzi, titolare della farmacia di Pionca di Vigonza, e segretario nazionale di Farmacie Unite, il quale ha attrezzato il gazebo dove martedì e venerdì verranno effettuati i test da un infermiere in pensione volontario. «Devo ringraziarlo - ha sottolineato Giacomazzi - perché si tratta di un professionista che ha svolto la sua attività per anni e che ora è pronto a lavorare gratis per tutelare la salute. E il mio grazie va anche al sindaco Innocente Marangon, il quale ci ha fornito gratuitamente il gazebo che metterò davanti alla mia attività». Oggi dalle 12.30 alle 15 si comincia con i primi 6 tamponi già fissati. 
«Altri due iscritti a Farmacie Unite, cioè i colleghi Perini di Bresseo e Monaco di Piove, mi hanno comunicato che a breve inizieranno - prosegue il farmacista - Se ne aggiungeranno molti altri. Ricordo che i test li facciamo su soggetti senza sintomi».
Sull’argomento è intervenuta poi Patrizia Zennaro, presidente di Federfarma. «Siamo in attesa di capire come organizzarci per l’effettuazione dei tamponi - ha sottolineato - E comunque va precisato che al test fatto da noi possono accedere solo persone che non presentano i sintomi del Covid, come febbre, tosse o perdita del gusto, che non sono entrate in contatto nelle 48 ore precedenti con soggetti in quarantena, e che sono esclusi coloro che lo devono fare per controllo dopo la positività. Il fatto che non ci sia un’adesione massiccia è dovuto a varie difficoltà, non ultima quella di reperire gli infermieri e di mettere in piedi un’organizzazione complessa». 
L’ORDINE
Infine, Gianni Cirilli, presidente dell’Ordine dei farmacisti, annota: «Ci vorrà qualche giorno per cominciare, ma io intendo effettuare i tamponi nella mia farmacia, perché si tratta di un servizio per garantire la salute. Nel frattempo va completata la procedura con l’Ulss 6 per l’accreditamento che consente poi il tracciamento degli utenti. A questo proposito va precisato che noi, sia per i negativi che per i positivi, non potremo rilasciare certificazioni, compito che spetta ai medici».
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Ultimo aggiornamento: 07:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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