CONSELVE - Svastica esposta ad una finestra: i carabinieri la fanno togliere, anche se il fatto non costituisce reato.
La denuncia
L'ex consigliera nella mattinata di ieri è andata alla caserma dei carabinieri per sporgere denuncia. «I militari mi hanno detto di essere già intervenuti presso il proprietario dell'immobile dove era stata esposta la svastica, facendola rimuovere», racconta Tamara Lazzarin. Difficile risalire all'autore del gesto, dal momento che il palazzo è composto da parecchi appartamenti. Dal comando locale dell'Arma si fa poi sapere che il fatto in sè non costituisce reato: con la legge Scelba del 1952 fu introdotto nel nostro codice penale il reato di apologia del fascismo, che punisce con la reclusione da sei mesi a due anni chiunque fa propaganda per la costituzione di una associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità del disciolto partito fascista. Secondo la dottrina corrente il semplice disegno di una svastica, seppur fatta in luogo pubblico, non può integrare da solo il reato di apologia del fascismo, a meno che la rappresentazione non sia il pretesto per esaltare l'ideologia liberticida tipica del fascismo e per promuovere la costituzione di un'organizzazione che si ispiri a quei principi.
«Credo che anche a Conselve - dice il sindaco Umberto Perilli - vi siano troppe persone che hanno perso la memoria storica dei fatti avvenuti nel secolo scorso, a tutti costoro consiglierei la lettura di un testo scritto da Aldo Cazzullo dal titolo Mussolini il capobanda, io l'ho appena terminato e risultano con evidenza tutte le atrocità del sistema nazifascista, che merita la severa e netta condanna di tutti i cittadini che credono nella democrazia».