Superbonus a valanga, 3.200 richieste per opere da 200 milioni

Sabato 15 Maggio 2021 di Mauro Giacon
Tante le richieste, pochi però i cantieri già aperti

PADOVA - «Solo nel mese di aprile abbiamo ricevuto 724 accessi agli atti per pratiche che riguardano il superbonus edilizio del 110 per cento. Con le nuove 10 assunzioni in Comune parte del personale ha rinforzato i nostri uffici e stiamo smaltendo gli arretrati. Ma questa è un’onda anomala».
L’assessore Antonio Bressa fotografa esattamente la situazione.

Una valanga di richieste per sistemare villette e condomini. Nel solo comune di Padova c’è stato un vero e proprio boom al Settore Edilizia privata. Normalmente si aggiravano intorno alle 200 unità mensili. Con il superbonus l’impennata: a dicembre 523, a gennaio 589, a febbraio 556, a marzo 795. Ora 724. Siamo in totale a 3.187. Per un volano economico totale di 200 milioni di euro.


LA RIFLESSIONE
Tante richieste dunque ma le gru dove sono? La risposta la può dare solo Alessandro Gerotto, presidente del Collegio dei Costruttori edili. «Il 110 è una misura positiva, ma rischia di rimanere schiacciato dal peso della burocrazia. A Padova le richieste hanno intasato gli uffici comunali mandando in tilt le procedure». 
«A questo si aggiunge il fatto che i documenti sulle case costruite prima del ’77 sono solo cartacei e, quindi, per reperirli serve tempo e bisogna mandare qualcuno di esperto. È evidente che in questo contesto l’effetto positivo rischia di essere annullato. La conferma del freno dato dalla burocrazia all’apertura dei cantieri è evidente: si vedono gru che stanno lavorando sulle case? Si vede un proliferare di cantieri sui territori? A me sembra di no. E poi mi chiedo perché la misura non è stata estesa ai capannoni ed agli uffici. Questi immobili non inquinano?».


LE CRITICITÁ
«Ci sono criticità perché il superbonus riguarda solo gli spazi residenziali - continua Gerotto - Quindi immaginiamo il centro città, dove convivono sullo stesso palazzo appartamenti privati, uffici, studi professionali e negozi. È molto complicato mettere d’accordo tutti. Il primo elemento a farne le spese è l’ambiente. Il secondo, le imprese edili e l’indotto calcolando che l’edilizia è un settore con un moltiplicatore elevato: per ogni euro speso per le costruzioni, si generano da 1,9 a 2,9 euro dell’attività economica totale». 


I COSTI DEI MATERIALI
«L’altro grande tema è la speculazione sui materiali. È evidente che è in atto una vera e propria speculazione. Da un lato si sono impennati i costi delle materie prime ed altre sono difficili da reperire. Nelle ultime settimane i prezzi di alcuni prodotti base per l’edilizia sono aumentati del 40%. C’è il sentore da parte degli imprenditori edili che qualcuno stia giocando al rialzo approfittando della crisi e del Superbonus 110%. Questo genera una situazione completamente fuori controllo ed il conto viene pagato dalle imprese. Pensiamo solo a quelle che hanno già formulato dei preventivi accettati dai privati, cosa devono fare, chiedere più soldi? Lavorare sottocosto?» 


LA PROROGA
«La proroga è un elemento positivo, anche se per ora è ancora solo sulla carta, ma credo che il dibattito non debba esaurirsi esclusivamente su questo aspetto. Se le misure vengono prorogate così come sono non abbiamo risolto i problemi dei privati e delle imprese - prosegue Gerotto - È evidente che bisogna lavorare sulla semplificazione e cercare di trovare delle soluzioni all’aumento dei costi delle materie prime. Sono d’accordo con le parole del presidente di Confartigianato Boschetto che mi auguro di incontrare presto e che ha messo sotto i riflettori un problema che è strutturale e non riguarda solo il Superbonus, ma il quotidiano lavoro delle imprese edili. Talvolta si spende più tempo per la burocrazia che per il lavoro in cantiere».

 

Ultimo aggiornamento: 16 Maggio, 13:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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