Giallo ad Abano. Albergatrice si spara in testa, la Procura apre un'indagine

Secondo quanto ricostruito dagli uomini dell'Arma, la 47enne non aveva alcun tipo di problema economico

Martedì 28 Febbraio 2023 di Marco Aldighieri
La Procura apre un'indagine sul suicidio della titolare dell'albergo

ABANO - Il probabile suicidio di una albergatrice di 47 anni all'interno di un appartamento dell'hotel Belvedere, dove risiedeva con il marito, rimane avvolto nel mistero. La Procura, attraverso il pubblico ministero Maria D'Arpa, ha aperto un fascicolo al momento senza indagati e ha ordinato l'autopsia sul corpo della donna.

L'esame autoptico verrà eseguito domani.

Il fatto

La 47enne, venerdì mattina intorno alle 8, appena il marito è uscito per recarsi in pasticceria a comprare un krapfen come da lei richiesto, avrebbe impugnato la pistola regolarmente detenuta dal compagno per spararsi nella tempia destra. Il proiettile l'ha passata da parte a parte, per poi conficcarsi nel muro. L'albergatrice, titolare insieme al fratello proprio dell'hotel Belvedere, avrebbe preso la pistola custodita in una cassaforte. Poi, vestita di tutto punto, si sarebbe seduta ai bordi del letto e avrebbe fatto fuoco. Quando i carabinieri sono entrati nella camera hanno trovato il corpo della donna riverso a terra e la pistola sopra il letto.

Le indagini

I familiari dell'albergatrice non si danno pace per quanto accaduto. La conoscevano come una persona solare e piena di vita. Nessuno di loro, nell'ultimo periodo, l'aveva vista taciturna o pensierosa. Alcune persone sentite dagli inquirenti hanno giurato di avere udito delle urla, provenire proprio dall'appartamento all'interno dell'albergo Belvedere, prima di sentire il rumore dello sparo. Altre invece hanno sostenuto di non avere sentito nulla. Secondo quanto ricostruito dagli uomini dell'Arma, la 47enne non aveva alcun tipo di problema economico. La sua attività di albergatrice andava bene. Inoltre la donna, prima di togliersi la vita, non ha lasciato alcun biglietto per motivare il suo gesto estremo. Quando ha estratto la pistola dalla cassaforte, secondo una prima ricostruzione dei fatti, l'avrebbe anche caricata. L'arma è stata posta sotto sequestro, come anche la camera da letto dove i carabinieri della scientifica hanno effettuato i rilievi. Solo l'autopsia potrà fare piena luce sul caso, anche se sulle cause della morte non ci sono dubbi. Ma il medico legale effettuerà anche un esame tossicologico, per appurare se la vittima avesse o meno assunto medicinali o altre sostanze.

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