Suicida dalla Torre, turista gira video dell'orrore: indagine per vilipendio

Domenica 24 Novembre 2019 di Marina Lucchin​
Suicida dalla Torre, turista gira video dell'orrore: indagine per vilipendio
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PADOVA Dura 30 secondi il video che ha sconvolto Siena. È stato girato in piazza del Campo, ai piedi della torre Mangia da dove, una manciata di secondi prima, si era gettata la 35enne padovana, madre di due bambine, che venerdì dopo essere stata lasciata dal compagno ha deciso di farla finita. Esattamente come 15 anni prima aveva fatto la sua gemella a Lignano Pineta. Dieci minuti dopo il tragico gesto, il macabro video, che riprende impietosamente il cadavere della giovane donna, era diventato virale nelle chat e nei gruppi di Whatsapp di mezza Siena, superando poi, ben presto, i confini della città toscana. Sulla faccenda il procuratore capo Salvatore Vitello ha però già aperto un fascicolo con l'ipotesi di reato di omissione di soccorso, perché il regista del video si è preoccupato di riprendere col telefonino invece che prestare aiuto alla vittima. Ma il sindaco senese Luigi De Mossi chiede di più: l'apertura, da parte della procura, di un fascicolo per vilipendio di cadavere.
LE INDAGINIIl procuratore Vitello ha spiegato che si sta già procedendo contro ignoti: «La procura ha acquisito dai carabinieri la prima notizia della diffusione di un video che mostra il cadavere della donna suicidatasi venerdì e li ha incaricati di svolgere accertamenti e indagini sull'episodio in collaborazione con la polizia postale. Si configura l'ipotesi di reato di omissione di soccorso. I carabinieri stanno già raccogliendo le immagini di tutte le telecamere pubbliche e private che abbiano inquadrato la persona che ha ripreso e diffuso il video».
Il sindaco De Mossi ha espresso profondo cordoglio ai familiari della donna: «Non facciamo riferimento ad altri comportamenti che hanno offeso tutta la città. Alla famiglia e ai piccoli figli della giovane vanno le condoglianze dell'intera cittadinanza. Nell'esprimere sentimenti di affetto e la disponibilità per qualunque necessità dovesse occorrere, in questo momento così triste - aggiunge De Mossi - si deve anche sottolineare e ringraziare la professionalità e la tempestività degli operatori sanitari e delle forze dell'ordine». 
In particolare, oltre ai carabinieri che stanno svolgendo le indagini, il sindaco si riferisce al questore Costantino Capuano e al dirigente dell'Upg, Fausto Camisa, che, visto che la questura sorge a pochi passi da piazza del Campo, si sono precipitati sul luogo della tragedia una manciata di minuti dopo il fatto. 
IL DOLOREIntanto nella casa padovana della donna, si sono stretti vicino all'anziana mamma il fratello e la sorella della vittima, che già hanno patito in passato il lutto per la tragica morte della gemella della 35enne e poi del padre. «È un dolore troppo grande, inimmaginabile» si è limitata a dire con voce strozzata la madre, straziata da quest'ulteriore tragedia.

La 35enne aveva pianificato nel dettaglio il suo suicidio: aveva pagato il biglietto per salire sulla torre e aveva messo in borsa il biglietto d'addio, dove chiedeva scusa a chi le voleva bene e spiegava di non essere più in grado di sopportare la sua vita dopo l'ennesima delusione sentimentale. Nonostante si fosse trasferita in Toscana, a Montalcino, da parecchi anni dopo il matrimonio col marito senese, la donna era ancora molto conosciuta a Padova, dove aveva frequentato le superiori al liceo scientifico Enrico Fermi. La 35enne aveva trovato lavoro in un'azienda vitivinicola della nota città toscana e lì era scoccato l'amore. Il matrimonio però era finito dopo l'arrivo di due figlie. Un dolore enorme per la 35enne, lenito dalla sua recente, ultima relazione. Conclusasi anche questa, la donna ha deciso di farla finita per sempre. È salita sulla torre di 80 metri e si è buttata giù, esattamente come aveva fatto la sua gemella 15 anni prima.

Ultimo aggiornamento: 17:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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