Suicida a 17 anni, lascia una lettera: «Quando la leggerai, io sarò morto»

Sabato 11 Settembre 2021 di Marina Lucchin
Investimento sulle rotaie (foto di archivio)

PADOVA - Aveva deciso tutto già giorni prima: si sarebbe tolto la vita giovedì, alle 21.

E a sapere per primo della sua morte, sarebbe stato il suo migliore amico proprio grazie a una lettera scritta di suo pugno, che il coetaneo, compagno di scuola, avrebbe aperto, grazie a un codice segreto, proprio nell'ora esatta in cui lui si sarebbe buttato sotto un treno. Così il diciassettenne padovano ha organizzato il suo suicidio già lunedì. 

PREMEDITATO

«Quando leggerai questa lettera, vorrà dire che io non ci sono più» inizia il bigliettino destinato al migliore amico, custodito nello scatolino chiuso con un lucchetto e un codice numerico che il giovane gli aveva consegnato lunedì mattina, prima di partire per la casa del padre in Versilia, con la richiesta di aprirlo solo giovedì alle 21. 
E proprio giovedì, all'ora prestabilita, il ragazzino, studente dell'Iti Francesco Severi di Padova, dove ieri mattina avrebbe dovuto sostenere l'esame di recupero di un debito scolastico, si è lasciato travolgere da un treno in corsa mentre si trovava nei pressi della stazione di Querceta, in provincia di Lucca. 
Aveva dato all'amico il codice per l'apertura del lucchetto alle 19 con un messaggino. Alle 21 il coetaneo, rispettoso delle indicazioni, ha schiuso lo scatolino, aperto la lettera e iniziato a leggere. Scorse le prime parole, il sangue gli si è gelato nelle vene. Riavutosi dallo choc, ha telefonato al 113, ma per l'amico non c'era più nulla da fare: era già morto. 


LA VITTIMA

Non sono chiari i motivi per cui il diciassettenne, residente all'Arcella, abbia scelto di togliersi la vita. La lettera scritta all'amico è un addio che non spiega il perché del suo gesto, Gesto ancor più terribile se si pensa che il ragazzino aveva progettato nel minimo dettaglio sia la sua morte, sia come si sarebbe dovuta scoprire. 
È partito lunedì per la Versilia sapendo che non sarebbe più tornato a Padova, che quello dato sulla porta di casa prima di andarsene, sarebbe stato l'ultimo bacio alla sua mamma. Che la pacca sulla spalla dell'amico prima di entrare in stazione, sarebbe stata un addio. Ha passato quasi quattro giorni con un conto alla rovescia nella sua testa, che scadeva giovedì, alle 21, quando sapeva che per la stazione di Querceta sarebbe passato un treno a una velocità abbastanza elevata per ucciderlo sul colpo se si fosse fatto travolgere. 

LA SCUOLA

Ieri mattina il papà ha telefonato a scuola per avvisare che il figlio, che avrebbe dovuto sostenere l'esame di riparazione per un'insufficienza ottenuta a giugno, non si sarebbe presentato. Il motivo ha lasciato senza parole chi, dall'altra parte della cornetta, nella segreteria del Severi, ha appreso la notizia: «Mio figlio si è ucciso ieri sera».
La mamma, dopo la separazione dal padre, era tornata a vivere a Padova, in un appartamento dell'Arcella, assieme all'altro figlio e a un nuovo compagno. Quando l'ex marito l'ha avvisata della tragedia, la donna ha avuto un malore ed è stata ricoverata in ospedale. 
Il 17enne secondo i suoi insegnanti era un giovane un po' fragile, ma che aveva fiducia nel futuro. L'anno scorso aveva aderito a un progetto per frequentare un anno di scuola negli Usa. Tutto però era sfumato quando ha preso il Covid. Niente, in ogni caso, lasciava presagire nel suo cuore albergasse un dramma, un male di vivere tale che l'ha portato a togliersi la vita. Lui che a 17 anni aveva in mano tutti gli strumenti per tèssere al meglio il suo futuro, ha scelto di spegnere il suo sorriso lasciandosi travolgere da un treno all'alba del rientro in classe. 

Sos Suicidi. Sono attivi alcuni numeri verdi a cui chiunque può rivolgersi per avere supporto e aiuto psicologico:
Telefono Amico 199.284.284
Telefono Azzurro 1.96.96
Progetto InOltre 800.334.343
De Leo Fund 800.168.678

Ultimo aggiornamento: 11:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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