Dalla grigliata alla violenza, calciatore del Cittadella a processo per stupro con altri due

Giovedì 10 Febbraio 2022 di Davide Piol
Guido Santiago Visintin
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BELLUNO - Musica, cibo, alcol, belle ragazze e calciatori che stavano cominciando a farsi un nome anche fuori provincia.

Alla festa c'erano tutti gli ingredienti per una giornata di follia. Ma il divertimento iniziale si è poi trasformato in incubo per una delle ragazze che, stanca, ha raggiunto una stanza della casa per riposarsi. Tre suoi coetanei l'avrebbero seguita e lì, uno alla volta, l'avrebbero costretta a subire atti sessuali mentre lei cercava di divincolarsi e urlava di smetterla. «Stai zitta bastarda» avrebbe ribattuto uno degli aggressori prima di continuare a infierire sul suo corpo. La violenza sessuale si sarebbe consumata il giorno di ferragosto di un anno e mezzo fa nel corso di una grigliata a Visome, piccolo fazzoletto di terra al confine sud del comune di Belluno.


I PROTAGONISTI

Gli aggressori sono stati identificati e rinviati a giudizio per violenza sessuale di gruppo. Sono tre calciatori il cui valore di mercato, in totale, è di quasi 300mila euro. Guido Santiago Visentin, 21enne di origine argentina ma residente da diversi anni in Italia, ha giocato in diverse squadre tra cui Pordenone, Belluno, Virtus Verona, Crotone. Ora ha firmato con l'As Cittadella e da solo vale 200mila euro. Federico De Min, 24enne di Belluno, è il secondo imputato: è il terzino sinistro dell'Eclisse Carenipievigina (Pieve di Soligo) e gioca nel campionato di Eccellenza Veneto. Anche lui, negli ultimi anni, è passato da una squadra all'altra: Alto Vicentino, Union Ripa, Varesina, Colorno. Nel 2017 (secondo le valutazioni dei siti specializzati) valeva 75mila euro. Infine Matteo Verdicchio, 23enne di Belluno e centrocampista dell'Asd Nogarè (terza categoria). Sono loro i tre presunti aggressori.


LA RICOSTRUZIONE

L'episodio risale al 15 agosto 2020. In una villa di Belluno, lontano dal centro, era stata organizzata la classica grigliata di ferragosto. Ed è proprio lì che, durante un momento di stallo della festa, sarebbe accaduto (sempre stando all'ipotesi accusatoria) l'impensabile. Una ragazza ha raggiunto una stanza della casa con l'obiettivo di distendersi e riposarsi ma è stata seguita da tre suoi coetanei: De Min, Verdicchio, Visentin. D'ora in avanti è la ricostruzione fatta dalla Procura di Belluno. I tre calciatori avrebbero costretto la ragazza a subire una violenza sessuale che viene ricostruita in modo minuzioso dall'accusa che ha stabilito ruoli e tempi con cui sarebbe avvenuta la sopraffazione. Stando a quanto raccontato durante la denuncia querela la ragazza si sarebbe dimenata per liberarsi dalla loro presa ma invano. Avrebbe provato anche a dir loro di smetterla, a urlare, a chiedere aiuto. Non è servito a nulla. «Stai zitta bastarda» le avrebbero risposto i calciatori. De Min, Verdicchio e Visentin sono stati rinviati a giudizio dal tribunale di Belluno con l'accusa di violenza sessuale di gruppo. In caso di condanna rischiano una pena da 8 a 14 anni di reclusione.


LE SOCIETÀ

Nessuna delle tre società, coinvolte soltanto in quanto gli accusati sono loro tesserati, ha voluto commentare la vicenda o ha preso per ora provvedimenti disciplinari nei confronti dei calciatori. Fabio De Martin, direttore sportivo della Carenipievigina, ha spiegato di aver appreso dai giornalisti la notizia e di non aver nulla da dire, per ora. «Non ne sappiamo niente e non vogliamo saperne niente» è invece la risposta arrivata da Belluno. Parole simili a quelle pronunciate a Cittadella dal direttore generale Stefano Marchetti: «Non ne so niente».

Ultimo aggiornamento: 11 Febbraio, 10:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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