PADOVA - Il Bo è sempre più un punto di riferimento per gli studenti che decidono di arricchire i propri studi con un’esperienza all’estero, l’ultimo triennio infatti restituisce un vero e proprio boom di adesioni a progetti di studio internazionali. Come spiega la rettrice Daniela Mapelli: «Avere l’opportunità di studiare all’estero arricchisce non solo il proprio percorso formativo, ma molto spesso risulta essere un’esperienza di vita indimenticabile».
Più scambi
Le ricadute positive di progetti come Erasmus e Ulisse non sono solo per gli studenti, ma anche per gli atenei che aumentano così i rapporti, abbattendo le barriere geografiche. Negli ultimi tre anni, nonostante l’emergenza pandemica abbia limitato i flussi, l’ateneo patavino ha aumentato i rapporti e gli scambi di studenti con le università di tutto il globo.
La storia
Fin dagli albori il Bo è stato un grande centro propulsore di cultura in tutta Europa, gli stessi muri di Palazzo Bo lo testimoniano: la Sala dei quaranta, che precede l’Aula magna, raffigura i ritratti di 40 studenti stranieri illustri che nei secoli hanno frequentato l’Università di Padova. Fin dal 1400 si registrano importanti flussi in entrata ed uscita, all’epoca nelle aule si parlava il latino e da ogni dove gli studenti accorrevano per seguire le lezioni di matematica tenute da Galilei, e i corsi di anatomia di Morgagni. Oggi la mobilità è cambiata, gli studenti hanno la possibilità di frequentare all’estero corsi della durata di tre, cinque mesi o di un intero anno accademico, potendo ottenere il riconoscimento degli esami sostenuti.
I programmi
Allo stesso tempo sempre più corsi a Padova vengono erogati in inglese per essere accessibili agli studenti esteri. A trainare la mobilità internazionale sono programmi come l’Erasmus e l’Ulisse, frutto di accordi tra atenei. Oggi al Bo sono più di 1.000 gli accordi Erasmus con università straniere e più di 500 le collaborazioni internazionali bilaterali per l’Ulisse. Accordi anche fuori Europa, il primato continentale spetta all’Asia e al Sudamerica, molti poi gli accordi con gli atenei statunitensi come Boston University, British Columbia e Berkley. Padova si conferma quindi ponte di collaborazione scientifica tra occidente e oriente, superando ogni confine geografico. Con i progetti Erasmus i maggiori scambi sono con la Spagna: nel 2018/9 Madrid e Lisbona trainavano i rapporti, oggi il primato spetta a Granada con 126 studenti del Bo che nel 2022/23 vi si sono recati e 73 studenti che da Granada sono venuti a Padova. L’ateneo spagnolo, infatti, oltre ad essere storico offre corsi di studio speculari a quelli del Bo, facilitando così gli scambi. Ma a Padova sempre più studenti decidono di fermarsi non solo per un periodo limitato. «Sempre più studenti internazionali scelgono Padova per l’intero loro percorso universitario - continua Mapelli - Quest’anno il totale di stranieri immatricolati tocca quota 11%, il doppio rispetto alla media degli atenei italiani. Il sapere si rivela linguaggio universale capace di abbattere ogni tipo di barriera. Auguro a tutti loro la stessa riuscita di quei 40 illustri studiosi stranieri raffigurati nella nostra Sala dei quaranta: esempio concreto della vocazione internazionale che da sempre contraddistingue l’Università di Padova».