PADOVA - Trentacinque nuove stelle (ma anche 14 che si spengono), conferma per gli 11 tre stelle, i ristoranti “che valgono il viaggio”, i fuoriclasse della cucina italiana, fra i quali, immancabili, Le Calandre di Massimiliano Alajmo a Rubano (Pd): la 67.
RECORD
Nella classifica per regioni, la Lombardia resta al comando, ma è della Campania il record di novità (ben 8), scavalcando il Piemonte. Il Veneto (quinto), a fronte del totale di 36 stelle, è la seconda regione più premiata del 2022 grazie a 5 nuovi stellati. Nuove stelle sono arrivate a Malo (Vi) per il ristorante La Favellina di Federico Pettenuzzo e a Roverchiara (Vr) per il “4 Ciacole” di Francesco Baldissarutti.
Ma la città più dinamica (soprattutto nel bene ma in parte, hainoi, anche nel male) è Venezia che in un colpo solo vede accendersi tre nuove stelle e, al tempo stesso, ne perde due: lo storico Fiore, fino a ieri la più longeva stella della città, e il Ridotto. Sono comunque otto, in totale, fra vecchie e nuove, le stelle lagunari, probabilmente un record mondiale in rapporto ad un territorio limitato per estensione, e un’ulteriore conferma dell’ormai diffusa qualità dell’offerta gastronomica di una città che il luogo comune e il pregiudizio vogliono da sempre negata ai piaceri del palato e che invece, negli ultimi 15 anni, ha segnalato progressi straordinari.
Ai confermati Quadri, Oro del Cipriani, Venissa e Glam (che di stelle, dall’anno scorso ne ha addirittura 2) si sono aggiunti “Local”, in Salizzada dei Greci, “Zanze XVI”, in Fondamenta dei Tolentini, a due passi da Piazzale Roma e infine “Wisteria”, nei pressi di campo San Tomà, in Fondamenta del Forner. Ad accomunarli ci sono un mucchio di cose: un’anima tutta veneta e spesso quasi completamente veneziana, come nel caso di Local e Wisteria; la velocità con cui hanno raggiunto il successo (Local è aperto da sei anni, Zanze da quattro, Wisteria addirittura da poco più di due, oltretutto in piena pandemia); poi la giovane età degli chef: Matteo Tagliapietra (Local) a quota 44 è il più “anziano”, Simone Selva (Wisteria), goriziano di nascita, 24, il più giovane, mentre Stefano Vio (Zanze XVI) si colloca nel mezzo, a quota 33.
Veneziani sono i due soci di Wisteria, Massimiliano Rossetti e Andrea Martin; Al Local, venezianissima è Benedetta Fullin, anima dell’insegna, ma lo sono anche lo chef Tagliapietra ed il suo braccio destro Marco Vallaro, buranelli purosangue, e padovano è il maitre sommelier Manuel Trevisan (36); alla Zanze XVI veneziano di Meolo è Stefano Vio (chef), padovano Nicola Dinato (supervisore e coordinatore, una stella Michelin con il suo Feva a Castelfranco Veneto) e di Castelfranco è Nicola Possagnolo, il giovane imprenditore (33 anni) che ha pensato e voluto il progetto. E, in più, tutti questi piccoli-grandi maghi della cucina, sono tutti ragazzi che prima di approdare in Laguna per la consacrazione, avevano girato l’Europa e il mondo per imparare e inseguire un sogno.
STELLE VERDI
Veneto, fra l’altro, non solo buonissimo ma anche verdissimo, perché sono ben quattro, in regione, le nuove Stelle Verdi, quelle che premiano i cuochi che combattono gli sprechi alimentari e offrono piatti dal sapore unico, con materie prime freschissime e di stagione, sovente colte a pochi passi dai loro ristoranti: dal Gambrinus di Ponte di Piave (Tv) a Venissa nell’isola di Mazzorbo a Venezia, da La Cru di Romagnano (Vr) al Sanbrite di Cortina d’Ampezzo (Bl). Nessuna sorpresa, invece, come accennato, nei piani alti della guida per il Nordest: tutti confermati (vedi tabelle in questa stessa pagina) i tre e due stelle fra Veneto e Friuli Venezia Giulia, con Le Calandre a guidare il gruppo.
Con i soliti rimpianti di chi dovrà ritentare e di chi ha visto la stella svanire: di Venezia abbiamo già detto, ma fra chi esce dall’Olimpo, a Nordest, ci sono altre due vittime eccellenti: la Stua de Michil in alta Badia e La Taverna di Colloredo Monte Albano (Ud).