Sindaco suicida. Stefano ha salutato la mamma e poi si è impiccato

Domenica 22 Settembre 2019 di Maria Elena Pattaro
Sindaco suicida a Casale di Scodosia. Stefano ha salutato la mamma e poi si è impiccato
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CASALE DI SCODOSIA (PADOVA) - Il suo gesto estremo ha lasciato sotto shock l'intero paese di Casale di Scodosia, il paese di cui era stato riconfermato sindaco lo scorso maggio. Ieri mattina Stefano Farinazzo, commercialista di 48 anni e padre di due gemellini di 10, si è tolto la vita nella casa della madre, con cui era tornato ad abitare dopo la separazione dalla moglie, avvenuta circa due anni fa. «Ci vediamo dopo», aveva detto Farinazzo alla madre Lucia poco dopo le 8, quando lei si è allontanata dall'abitazione di via Belfiore per fare la spesa in centro. Alle 10 dovevano andare insieme al funerale di un'anziana, ex dipendente del mobilificio di famiglia. La madre è rimasta fuori poco più di mezz'ora: sapeva  che il figlio stava passando un momento di difficoltà legato a motivi personali ma non avrebbe mai immaginato che quella sarebbe stata l'ultima volta in cui l'avrebbe visto vivo. Invece Stefano, approfittando della sua assenza, ha messo in atto il suo proposito di morte. L'anziana lo ha trovato appeso al termosifone del bagno, con la cintura dei pantaloni stretta attorno al collo, a mo' di cappio. Un'immagine impossibile da dimenticare. Il corpo era ancora caldo, segno che Stefano era morto da poco. La madre gli ha massaggiato il petto, in un ultimo disperato tentativo di salvarlo, ma il cuore non ha ripreso a battere. Nel frattempo ha chiamato gli altri figli e i soccorsi. Anche i tentativi di rianimazione del personale del 118 sono risultati vani. Al medico non è rimasto altro che constatare il decesso del sindaco, che sembra non abbia lasciato nessuno scritto. I carabinieri non hanno trovato messaggi di addio né nell'abitazione né tantomeno nel suo ufficio. Nessun indizio che lasciasse presagire il gesto estremo, anzi. Ad un amico di lunga data, con cui aveva militato nel mondo dell'hockey su prato, aveva dato appuntamento proprio il giorno stesso per dargli un consiglio.
«Dovevamo vederci in giornata afferma l'amico, ancora sconvolto ne avrei approfittato per chiedergli come stava perché mi ero accorto che stava passando un brutto periodo. Ma lui, sempre pronto a spendersi per gli altri, era restio a raccontare le sue difficoltà». «Nell'ultimo periodo era taciturno racconta il fratello Valentino ma ci eravamo sentiti il giorno prima e non c'erano state avvisaglie. Voglio ricordarlo come in una foto in cui aveva 19 anni: seduto sulla sua moto e con il sorriso stampato in faccia, lontano dalle preoccupazioni». In tanti si stanno chiedendo che cosa possa aver spinto Stefano a darsi la morte. «Solo lui ha la risposta», si ripetono amareggiati i familiari, gli amici e i colleghi amministratori. Alla base del suicidio ci sarebbe un fardello di difficoltà emotive e psicologiche di cui Stefano non riusciva più a farsi carico: dai difficili rapporti familiari alla recente separazione con la moglie, alla perdita del socio commercialista Paolo Stevanato, deceduto circa un anno fa. Inoltre il sindaco non si era ancora rassegnato del tutto alla scomparsa del padre Franco, morto 6 anni fa. La sua morte, tragica e improvvisa getta nello sconforto la madre Lucia, i fratelli Valentino, Enrico e Stefania, oltre all'ex moglie e ai due figlioletti di appena 10 anni. Stefano, descritto dai compaesani come una persona solare e dalla battuta facile, era sempre in prima linea per il bene della sua comunità. Indossare la fascia tricolore è stato soltanto l'ultima tappa di un impegno costante per il paese, iniziato da ragazzo nell'allestimento dei carri allegorici per il carnevale e nell'organizzazione di eventi sportivi. Una quindicina di anni fa aveva fondato la squadra femminile di hockey su prato in seno alla società Csp San Giorgio, vincendo anche un titolo nazionale ai tornei studenteschi, come ricorda un collega allenatore. Il funerale verrà celebrato martedì alle 16 nella chiesa parrocchiale. Dalle 10 alle 15 verrà allestita una camera ardente per quanti vorranno portare l'ultimo saluta al sindaco. La famiglia ha dato l'assenso per la donazione degli organi.
Maria Elena Pattaro 
Ultimo aggiornamento: 24 Settembre, 08:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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