Rivoluzione alta velocità: nuovo ospedale, ecco la stazione. Linea per l'interporto, Arcella "ricucita"

Martedì 11 Agosto 2020 di Mauro Giacon
Il sindaco Giordani e il governatore Zaia lunedì 10 alla firma dell'accordo di programma con il governo

PADOVA Una cosa è sicura. L'Alta Velocità in arrivo da Milano cambierà il volto di Padova. La firma di ieri mattina in Comune fra il ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli, i vertici di Rfi, Fs e Sistemi Urbani, il presidente Zaia e il sindaco Giordani ha santificato un accordo di programma da quasi 3 miliardi di euro di investimento per la tratta da Vienza, rifare da zero lo scalo e rigenerare tutto il territorio circostante. Fra otto anni, dicono i tecnici, nell'avveniristica stazione di Padova i treni entreranno a piano terra e i viaggiatori scenderanno da una piastra sopralevata dove fino a poco prima avranno bevuto un caffè. Per permettere il passaggio dei convogli alcuni binari potrebbero essere addirittura interrati.
«Un progetto di rilevanza nazionale» quello su Padova, l'ha definito Paola De Micheli. Perchè, come hanno sottolineato l'ad di Rfi Maurizio Gentile e l'ad di Fs Sistemi Urbani, Umberto Lebruto, con l'ad del Gruppo Fsi, Gianfranco Battisti, l'unicità del progetto su Padova è il suo valore urbanistico. la stazione a ponte non solo ricucirà il centro all'Arcella. Sarà rivisto tutto il sistema dell'intermodalità con tram e stazione delle corriere, e il vecchio Borgomagno sarà abbattuto per un nuovo cavalcavia.
I BENEFICI
Padova come simbolo di un nuovo approccio all'alta velocità e alla gestione delle stazioni ferroviarie: «La stazione non è più solo luogo di transito e sta diventando luogo di vita» ha sottolineato il ministro. Lo confermano i dati dei vertici di Ferrovie. «Abbiamo calcolato che in otto anni i passeggeri in arrivo allo scalo passeranno da 13,5 a 18 milioni». E il ministro: «L'Alta velocità porterà un aumento del pil sul territorio del 3,5 per cento. Investiamo pesantemente perchè Padova è una delle prime dieci stazioni d'Italia». Non che Ferrovie non abbia il suo tornaconto. Nelle aree limitrofe alla stazione dalla parte della chiesa della Pace per intenderci possiede aree che intende valorizzare. Lo ha accennato Battisti parlando della valorizzazione turistica (un albergo in sostanza) e di un possibile studentato.
INTERPORTO E OSPEDALE
Ci sono infine due aspetti che possono sembrare di secondo piano ma non lo sono. Il primo è stato l'accenno proprio dell'amministratore delegato, Gentile, alla stazione di S. Lazzaro. Per la prima volta abbiano la certezza che sarà fatta. La stazione era un'eredità mai riscossa del tentato sistema metropolitano ferroviario (Sfmr) che doveva collegare in velocità Padova Treviso e Venezia. In quell'area oggi (siamo sulla linea dei binari Pd-Ve) nascerà il nuovo policlinico di Padova est. Insomma abbiamo già la stazione.
Il secondo punto riguarda la scintilla che fece scoppiare tutto questo ovvero l'indignazione per la strozzatura dle traffico merci verso l'interporto. In uscita dalla stazione si va a un solo binario. Ora il nostro interporto e fra i primi in Europa e diventerà il retroporto di Trieste quando sbarcheranno i cinesi. la battaglia iniziale fu condotta per il raddoppio della linea. Ieri Ferrovie ha dato anche qualcosa di più. Gentile ha dichiarato che è allo studio addirittura la separazion del traffico merci prima della stazione per evitare interferenze con i passeggeri e inoltre nascerà una linea dedicata da Interporto verso Bologna. Attenzione, non è la riedizione della gronda sud.
I TEMPI
Ne sapremo di più quando finalmente sarò redatto il masterplan cioé il piano complessivo, possibile da oggi. Gentile: «Il gruppo di lavoro,già creato, nei primi 120 giorni proporrà alcune soluzioni che rispondano al progetto finale, poi in 60 giorni verrà scelta quella che risponde meglio ai requisiti di base e da quel momento ci saranno 180 giorni per elaborare il progetto di fattibilità tecnica. In un anno da oggi avremo il quadro complessivo dell'assetto futuro del Nodo di Padova L'occasione è unica perchè oltre al piano triennale di investimenti la ministra De Micheli ha confermato che saranno impiegate anche le risorse del recovery fund europeo.
IL BOULEVARD
È una delle fisse del sindaco Giordani che chiude: «Avremo uno studio sulle modalità per ricucire l'Arcella a Padova, creando una stazione bifronte che scavalca i binari. Un boulevard, che collega il quartiere a nord della città, abitato da 40mila persone, al centro, passando sopra la stazione , coinvolgendo l'area del Pp1, scavalcando via Trieste e collegandosi al futuro Parco Tito Livio».
 

Ultimo aggiornamento: 10:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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