Bus, droni, sanità del futuro: Padova "capitale" delle start-up innovative

Lunedì 25 Febbraio 2019
Bus, droni, sanità del futuro: Padova "capitale" delle start-up innovative
PADOVA - «Se vuoi qualcosa che non hai mai avuto, devi fare qualcosa che non hai mai fatto». La frase di Thomas Jefferson, storico presidente americano, capeggia in bella mostra sul sito internet di Start Cube, il progetto dell'Università di Padova che mira a lanciare nel mercato internazionale le startup più interessanti che nascono in città. La celebre citazione di Jefferson è un simbolo della Silicon Valley californiana, ma sta trovando terreno sempre più fertile anche in una realtà come Padova. I numeri dicono infatti che questa città è la capitale veneta dell'innovazione e si piazza stabilmente tra le prime dieci realtà italiane. Quindici giorni fa il ministro Luigi Di Maio è arrivato a Padova per far visita alla Next di Tommaso Gecchelin, inventore degli autobus scomponibili già sperimentati a Dubai e presto in prova anche qui. Ma accanto a Next ci sono moltissime altre società nate sulla base di altrettante invenzioni. Dai droni utilizzabili per le ricerche archeologiche ai programmi informatici per bilanciare le diete di cani e gatti, passando per le biotecnologie sanitarie con i gessi fatti di materiali di ultima generazione.
 

I PRIMATI
Per ottenere lo status di startup innovativa, le società di capitali devono essere costituite da meno di cinque anni, con fatturato annuo inferiore a cinque milioni di euro, non quotate, e in possesso di determinate caratteristiche legate all'innovazione tecnologica previste dalla normativa nazionale.
I dati del Registro per le Imprese delle Camera di Commercio raccontano che in Veneto ci sono 859 società iscritte alla sezione delle startup innovative (quarta regione italiana in questa classifica). Comanda la provincia di Padova con 241 startup, seguono Verona (181), Treviso (149), Venezia (102), Vicenza (86), Rovigo (84) e Belluno (16). In Veneto troviamo anche 77 Piccole Medie Imprese innovative, che possono avere anche più di cinque anni di età. Di queste 77 imprese, ben 23 sono nel Padovano. Un terzo del totale.
INFORMATICA E MANIFATTURA
A livello nazionale i dati delle Camera di Commercio dicono che il 31 dicembre le startup italiane hanno fatto registrare un aumento del 1,2% rispetto al trimestre precedente. Il 70% di queste società fornisce servizi alle imprese (in particolare produzione di software e consulenza informatica) e il 18% opera nel manifatturiero (in primis fabbricazioni di macchinari e di prodotti elettronici). Quella con prevalenza femminile sono il 13%, quelle con prevalenza di under 35% rappresentano il 21%.
Padova è al sesto posto in Italia per numero di startup dietro Milano, Roma, Napoli, Torino e Bologna. In città troviamo due incubatori, un centro innovativo e un co-working, di cui parliamo a parte. Un grande ecosistema in grado di ospitarle e supportarle.
L'ESPERTO
Chi conosce perfettamente lo scenario è Gianni Potti, padovano, delegato di Confindustria Veneto per l'Industria 4.0, l'innovazione e la ricerca. «Se Padova è la capitale veneta nel mondo delle startup e rappresenta un'eccellenza anche a livello nazionale, è perché in questo tessuto urbano ci sono grandi potenzialità. Molte sono già state sfruttate, altre potranno esserlo - spiega -. Anzitutto Padova gode di una pregevole posizione geografica, visto che si trova in un perfetto incrocio di importanti snodi ferroviari e autostradali. E poi qui c'è un bacino universitario di livello assoluto. Non dimentichiamo che la scienza sperimentale è nata qui - prosegue Potti -. Facoltà come Ingegneria e Astrofisica sono avanti anni luce. In questo tessuto ci sono anche spazi importanti che aiutano e facilitano l'innovazione. La California è ovviamente un mondo a parte, con leggi diverse e mentalità diverse, perché lì davvero un'idea nasce al bar e al mattino dopo trovi qualcuno che te la finanzia permettendoti di partire. Ma anche qui ci sono buoni segnali: stiamo seminando bene e dobbiamo proseguire in questa direzione, guardando al futuro. Qui abbiamo tante realtà interessanti dove uno più uno può fare tre».
LA SELEZIONE
Anche le associazioni di categoria provano a soffiare sul vento dell'innovazione. Attraverso il progetto Sun City di Cescot Veneto, infatti, Confesercenti sta selezionando idee di business per startup innovative. L'invito è rivolto a sei disoccupati e due occupati, aspiranti imprenditori con un'idea di impresa oppure con l'intenzione di avviare un nuovo ramo d'azienda. Confesercenti mette a disposizione consulenza, supporto e agevolazioni di vario genere per far partire l'impresa. C'è tempo fino al 6 marzo per spedire il proprio progetto a.tonello@cescotveneto.it.
La startup Oppimi invece non ha sede a Padova, ma è stata creata da un giovane manager albanese che vive nella città del Santo da tanti anni, Ervin Ukaj. Tramite l'utilizzo dei videogiochi riesce a fornire informazioni clinicamente validate a medici, insegnanti e genitori sulle difficoltà di apprendimento e sui deficit di attenzione dei bambini. Le tre sedi della società sono a Milano, Montreal e Shenzhen. Ma l'idea è nata a Padova, assieme ad altre decine di invenzioni.
Gabriele Pipia
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Ultimo aggiornamento: 26 Febbraio, 07:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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