PADOVA - Un gruppo di ricerca ha elaborato un modello di quantificazione del rischio di contagio da Covid.
I RISULTATI
É emerso che quando si parla senza mascherina le goccioline infette emesse possono raggiungere oltre un metro, fino a 3 metri con un colpo di tosse e addirittura 7 metri con uno starnuto. Al contrario, con le mascherine chirurgiche e le Ffp2, il rischio di contagio diventa trascurabile sia che si parli, che si tossisca o starnutisca. «La ricerca svolge un ruolo fondamentale nella lotta che tutti stiamo conducendo contro il Covid afferma il presidente del Veneto, Luca Zaia -. Come veneto sono orgoglioso che la nostra università di Padova sia tra i protagonisti di uno studio estremamente significativo, che punta a dare risposte alle domande che tutti ci poniamo sulle modalità di diffusione del virus e sull'efficacia delle protezioni, a cominciare dalle mascherine e dalle misure di distanziamento da rispettare».
A condurre lo studio, il gruppo del professor Francesco Picano del Dipartimento di Ingegneria industriale di Padova, costituito dai dottori Federico Dalla Barba e Jietuo Wang. «La pandemia ha evidenziato l'importanza di modellare accuratamente la trasmissione virale operata da goccioline salivari emesse da individui infetti durante eventi respiratori come parlare, tossire e starnutire spiega il professor Picano -. Le regole del distanziamento interpersonale usualmente utilizzate si basano principalmente sullo studio proposto da William Firth Wells nel 1934».
LA TEORIA
Il lavoro ha revisionato la teoria, arrivando a definire un nuovo modello per quantificare il rischio di contagio respiratorio diretto. «L'applicazione del modello fornisce una valutazione sistematica degli effetti del distanziamento e delle mascherine sul rischio d'infezione continua il professor Picano -. I risultati indicano che il rischio è fortemente influenzato dalle condizioni ambientali come l'umidità, dalla carica virale e dal tipo di attività respiratoria, suggerendo l'inesistenza di una distanza di sicurezza universale. Di contro indossare le mascherine fornisce un'eccellente protezione, limitando efficacemente la trasmissione di agenti patogeni anche a brevi distanze interpersonali e in ogni condizione ambientale».
I DATI
La ricerca, utilizzando i più recenti dati sperimentali sulla riduzione dell'emissione di goccioline ad opera delle mascherine, ha testato il modello per quantificare come i dispositivi di protezione individuale abbattano il rischio di contagio: l'utilizzo della mascherina, chirurgica e ancor di più se Ffp2, si dimostra essere un eccellente strumento di protezione abbattendo il rischio di contagio che diventa trascurabile già a brevi distanze (circa un metro). «Sappiamo che il virus richiede un vettore per essere trasmesso da una persona ad un'altra specifica il professor Alfredo Soldati dell'università di Udine -. É importante che ingegneri e fisici si cimentino nello studio di questi fenomeni insieme a biologi e virologi per fornire indicazioni che consentano di rilassare le norme quando si può e di rinforzarle quando si deve».