Padova. Perseguitano i vicini di casa, condannate mamma e figlia

Mercoledì 25 Gennaio 2023 di Marco Aldighieri
Stalking condominiale, mamma e figlia condannate (foto Pexels - Andrew Neel)

PADOVA - Mamma e figlia perseguitavano i loro vicini di casa.

Ieri Silvia Dante di 56 anni e Katiuscia Brotto di 31 anni sono state condannate entrambe a 8 mesi con la sospensione della pena. Il pubblico ministero, davanti al giudice del Tribunale monocratico, aveva chiesto una condanna a un anno e quattro mesi per ciascuna. Dovranno poi risarcire le parti civile, marito e moglie difesi dall'avvocato Tommaso Lessio, con 5 mila euro per ciascuna vittima.

I coniugi nel 2011 hanno acquistato un appartamento nello stabile di via Istria, al Sacro Cuore, dove abitavano mamma e figlia (quest'ultima ha cambiato casa). Fin da subito le due hanno iniziato a prendere di mira i due coniugi, ma la situazione è peggiorata a partire dal gennaio 2017. Le due, in concorso tra loro, minacciavano e molestavano i propri vicini di casa, in modo da cagionare ai medesimi un perdurante e grave stato di ansia e di paura tali da costringerli ad alterare le proprie abitudini di vita, anche modificando gli orari di rientro a casa. Inoltre hanno inveito contro marito e moglie con frasi come «... Incivili non vi vergognate di tornare a quest'ora ...Vieni fuori... Figlio di p...siciliani e africani siete delle m...». Madre e figlia hanno anche gettato del cibo dalla terrazza, e posteggiato la macchina in modo da ostacolare l'uscita dell'auto della coppia. Poi hanno utilizzato l'aspirapolvere e spostato mobili nelle ore notturne, suonato i citofoni in modo ossessivo e lasciato abbaiare i cani senza preoccuparsi del rispetto dei vicini. La coppia, disperata, nel corso degli anni ha chiamato almeno una trentina di volte carabinieri, polizia e polizia locale. Ma senza via d'uscita marito e moglie sono stati anche costretti a denunciare per quattro volte mamma e figlia.

L'indagine era stata affidata al pubblico ministero Roberto D'Angelo, che ne aveva chiesto l'archiviazione. Il legale della coppia si è opposto e il Gip Cavaggion ha ordinato nuove indagini questa volta condotte dal sostituto procuratore Andrea Zito. Madre e figlia, a loro volta, avevano denunciato i coniugi per diffamazione, ma tutto è stato archiviato. Durante il dibattimento hanno testimoniato cinque uomini delle forze dell'ordine e altri vicini di casa nigeriani. Questi davanti al giudice del Tribunale monocratico, hanno raccontato di essere pure loro vittima delle offese delle due donne. Importanti anche le testimonianze dell'ex amministratore di condominio e dell'attuale amministratore: entrambi hanno sottolineato come sia difficile intrattenere rapporti con le due donne.

Ultimo aggiornamento: 14:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci