Molestie e violenze per 14 mesi alla ex: la spia minuto per minuto entrando nel suo telefonino, un proiettile al nuovo fidanzato

In carcere un 50enne. Era riuscito a dare fuoco prima all'auto del nuovo accomapgnatore, poi a quella di lei. Con un'app agganciata allo smartphone le rubava audio, video, conversazioni: sapeva tutto su spostamenti e appuntamenti

Venerdì 6 Maggio 2022 di Marina Lucchin
14 mesi di stalking ossessivo verso la ex, 50enne finisce in carcere

PADOVA - Controllava da mesi, minuto dopo minuto, l'ex compagna che l'aveva lasciato e stava cercando di ricostruirsi una vita. Era riuscito a installare un'applicazione grazie alla quale riusciva a rubare alla donna i suoi audio, i suoi video anche intimi, a leggere le sue conversazioni. Insomma, il suo smartphone si era trasformato in una cabina di regia virtuale da dove poter spiare la propria vittima in tutti i suoi movimenti e appropriarsi dei suoi contatti.
Per lei, una padovana 37enne, sono stati quattordici mesi di minacce, offese, danni. Quattordici mesi di umiliazioni e paura. Quattordici mesi in cui il suo carnefice ha tentato di distruggere la propria vittima in tutte le maniere possibili. Alla fine, però, per l'ex compagno molesto, un 45enne, si sono aperte le porte del carcere: è stato portato ieri mattina dietro le sbarre di una cella del Due Palazzi. E la donna può finalmente tornare a respirare, a riprendere in mano la propria vita e a uscire dal giogo della violenza psicologica con cui lo stalker l'aveva terrorizzata, annientandola.

L'INIZIO
Tutto è cominciato subito dopo la rottura, in particolare quando l'ex compagno è venuto a sapere che la donna aveva trovato la felicità in un nuovo rapporto. Se già non era riuscito a superare la rottura, venire a conoscenza che lei stava frequentando un altro uomo l'ha fatto diventare spietato e pericoloso. Tanto che il primo atto del dramma che ha dovuto vivere la quarantenne, che poi ha sporto denuncia ai carabinieri di Selvazzano, è stato l'incendio della macchina del nuovo fidanzato. Il 45enne l'ha visto entrare in casa da lei, ha aspettato che passasse qualche minuto per essere certo che non sarebbero usciti, e, a quel punto, ha appiccato il rogo, distruggendo completamente l'automobile. Era l'ottobre del 2020, in piena pandemia, ma questo non l'ha fermato.
Qualche tempo dopo, a prendere fuoco è stata la macchina di lei. Incendiata nello stesso modo dall'ex compagno che voleva farle pagare a tutti i costi il fatto di essere riuscita a ritrovare la felicità.
Non contento, il 45enne ha iniziato a minacciare sia lei che la sua nuova fiamma: ha comprato un proiettile di piccolo calibro, probabilmente per una scacciacani, l'ha messo in una busta imbottita e l'ha spedito all'indirizzo del nuovo fidanzato. Uno stress che avrebbe messo a dura prova qualsiasi relazione ben più solida di una appena iniziata. Tanto che il nuovo compagno e la quarantenne si sono separati. Archiviata la relazione, lo stalker non si è fermato. Ha continuato a molestarla, in particolare con lettere contenenti minacce.

Anonime. Si fa per dire, perché ormai la donna aveva capito che c'era proprio lui dietro a tutto quello che stava succedendo a lei e ai suoi affetti.

HACKER
Infine il carnefice, venuto a conoscenza che la 37enne aveva intrapreso un'altra relazione, è riuscito a entrare nel telefonino della donna e spiarla a 360 gradi.
Aveva accesso a tutte le conversazioni che questa faceva aveva attraverso le chat, a tutti gli audio inviati e pure a tutti i video e le foto che mandava, compresi quelli dei momenti più intimi. In questo modo lo stalker era in grado di prevedere le sue mosse, di conoscere l'esatta posizione in cui si trovavano sia lei che le persone a lei vicine. E il 45enne a un certo punto non ha nemmeno più nascosto quel che faceva. Con tutto il materiale che aveva collezionato, rubandolo dal cellulare di lei, aveva la possibilità di minacciarla e ricattarla.
Alla fine grazie alle indagini dell'Arma, il supplizio è finito. L'altro giorno i carabinieri hanno dato esecuzione all'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Venezia a carico del cinquantenne accusato di atti persecutori e di danneggiamento, violenza privata, danneggiamento a seguito di incendio, interferenza illecita nella vita privata, installazione di apparecchiature atte ad intercettare, impedire o interrompere comunicazioni informatiche e telematiche, tutti aggravati perché commessi per eseguire il primo. Ora da dietro le sbarre non potrà più farle del male.

Ultimo aggiornamento: 09:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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