Stadio Euganeo, per sindaco e assessore intercettazioni della Gdf fin da marzo

Venerdì 11 Novembre 2022 di Marco Aldighieri e Gabriele Pipia
Padova, stadio Euganeo posto sotto sequestro

PADOVA - Le prime intercettazioni risalgono a marzo. Otto mesi fa gli investigatori della Guardia di Finanza hanno iniziato a tenere sotto controllo i telefoni cellulari del sindaco Sergio Giordani e dell'assessore allo Sport Diego Bonavina con particolare attenzione a tutte le conversazione legate allo stadio Euganeo.

I passaggi più significativi di quelle telefonate ora sono messe nero su bianco nell'ordinanza che vede entrambi indagati per concussione.

ACCUSA E DIFESA
Per l'accusa, rappresentata dal pubblico ministero Benedetto Roberti, le frasi intercettate di Giordani e Bonavina si inquadrerebbero nelle pressioni esercitate al dirigente comunale per velocizzare i lavori allo stadio con un obiettivo preciso: aprirlo prima delle elezioni. Sempre secondo l'accusa Bonavina avrebbe invitato lo stesso funzionario comunale a lasciar perdere i lavori dei due palazzetti dello sport inseriti nel progetto per concentrarsi esclusivamente sulla conclusione dei lavori alla curva sud. «Per fini elettorali» sostiene l'accusa. «No, solo per consentire a più tifosi possibili di assistere alla finale contro il Palermo» ribatte Bonavina.

GLI INTERROGATORI
In attesa che sindaco e assessore vengano interrogati per chiarire le proprie posizioni (potrebbe accadere nel giro di poche settimane) il pubblico ministero si prepara ad ascoltare le versioni dei due imprenditori indagati per subappalto illecito: Elio Scirocchi dell'azienda Esteel di Viterbo che aveva vinto l'appalto da cinque milioni e Giovanni Vattiato della Tecnoedil di Brescia che avrebbe ottenuto illecitamente il subappalto. Due interrogatori probabilmente decisivi per gli sviluppi futuri dell'indagine.

I FUNZIONARI COMUNALI
Intanto i due funzionari comunali, indagati anch'essi per subappalto illecito, sono a casa con lo stipendio dimezzato. L'architetto Stefano Benvegnù e il geometra Giacomo Peruzzi (direttore dei lavori) sapevano di essere indagati già dallo scorso giugno e per questo motivo erano stati sollevati dai loro ruoli di responsabilità legati all'appalto. Martedì, però, sono stati sospesi per cinque mesi dall'esercizio del pubblico ufficio e quindi non posso presentarsi in municipio per lavorare.

L'AVVOCATO
A tal proposito l'avvocato Gianni Morrone, legale del geometra Benvegnù, spiega i prossimi passi. «Valuteremo gli atti completi appena depositati e poi decideremo se fare appello alla misura interdittiva o meno. Lo capiremo nei prossimi giorni, intanto immagino che con il coinvolgimento del sindaco e dell'assessore questa vicenda possa avere un'accelerazione».
In un'intercettazione pubblicata nell'ordinanza il geometra Peruzzi si rivolgerebbe così al collega Benvegnù, parlando del subappalto: «Facciamo passare, tanto ormai passano...magheggi su magheggi». Il legale del geometra allarga le braccia: «Il mio assistito non ricorda di aver pronunciato quella frase che tra l'altro non appartiene nemmeno al suo lessico. Quando potremo vedere e ascoltare tutto capiremo anche noi il contesto».

Ultimo aggiornamento: 18 Aprile, 02:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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